La passione per il teatro costituisce per la comunità di Tesero, ora come in passato, terreno di fertile aggregazione sociale con la peculiarità, testimoniata dai verbali del direttivo dell’associazione locale, di un’attività svolta pressoché ininterrottamente per 150 anni. L’estate del 2021 ha visto l’avvio di un articolato programma di iniziative legate a questo importante compleanno. Il 12 luglio 1871, infatti, veniva rilasciato regolare “diploma di affiliazione diocesana, a Trento, per la Società S. Pancrazio di Tesero”. Un secolo e mezzo quindi, da quando, come si leggeva nella lettera che accompagnava il diploma, “ricorrenti recite su palchi improvvisati, sia in cortili, sia in soffitte e fienili, opportunamente ripuliti e adattati allo scopo, andavano in scena davanti ad un pubblico attento e soprattutto divertito”. Il Teatro Oratorio non era ancora neppure in progettazione al tempo e solo a partire dai primi anni del Novecento commedie e farse, drammi e pantomime, operette e infine musical cominciarono ad animare il palcoscenico nel nuovo edificio di via Noval divenuto, da allora, testimone immancabile della storia del paese.
Ogni salto indietro nel tempo, possibile grazie a quei verbali, alle fotografie e al libro “Il teatro a Tesero” di Pietro Delladio, fa scoprire storie ed aneddoti degni del miglior copione teatrale: dalle prime rappresentazioni con la presenza di personaggi femminili (peraltro fortemente ostacolate dalla parrocchia) alla concorrenza del cinematografo, nel secondo dopoguerra; dall’avvento della televisione negli anni settanta, unitamente al modificarsi dei gusti e interessi delle nuove generazioni, alla costruzione del moderno Teatro Comunale. Quasi come se i cambiamenti nella società locale si rispecchiassero, in parte, nelle vicende raccontate sul palco e nei retroscena accaduti dietro le quinte.
Il continuo ringiovanirsi della compagnia e la collaborazione con altre associazioni culturali, sia del paese sia di altre realtà della Val di Fiemme, hanno permesso, nel corso degli anni, di affiancare spesso la recitazione alla musica, al canto, alle coreografie. Ne sono testimonianza la produzione, ripercorrendo solamente gli ultimi 15 anni di storia associativa, di spettacoli di forte impatto scenografico quali “Il tamburo ritrovato”, vera opera musicale affiancando la Banda Sociale piuttosto che “Gli AristoMatti” scanzonata trasposizione del cartoon Disney, con il supporto della scuola musicale “Il Pentagramma”, pluripremiata al concorso “Il mascherone Città di Bolzano”.
La Filodrammatica, intitolata dal 1992 a Lucio Deflorian, ha voluto dare lustro al suo lontano e recente passato con un programma portato a termine nell’arco di oltre otto mesi. Forte degli oltre 80 soci, dei quali quasi due terzi coinvolti in maniera attiva nella vita sociale, ha aperto i festeggiamenti con due appuntamenti estivi all’aperto replicando “Wanted” e, appunto, “Gli AristoMatti”.
Una mostra fotografica nelle affascinanti cantine di Casa Jellici, visitata in agosto da oltre 1.000 persone, ha sviluppato il racconto di un secolo e mezzo di storia suddiviso in sei capitoli: le origini, il Teatro Oratorio, le rassegne teatrali, le operette e musical, la grande mascherata.
La rassegna “Il piacere del 100CinquanTeatro”, infine, ha permesso di riaprire il teatro agli appassionati con sette appuntamenti molto applauditi ed una presenza media di spettatori di oltre duecento persone a serata. Un successo quasi inaspettato, dopo mesi difficili con le sale chiuse.
All’interno della rassegna la Filodrammatica ha prodotto tre diversi e inediti lavori: il primo, “Sopra le nuvole”, spettacolo per ragazzi e famiglie liberamente tratto dal racconto “Jack e il fagiolo magico”, è il frutto di un progetto realizzato a più mani, da quelle dei bambini della scuola dell’Infanzia di Tesero che ne hanno realizzato le immagini a quelle dei ragazzi della Scuola Musicale “Il Pentagramma” e dei loro strumenti. Il tutto accompagnato dai ragazzi della Filodrammatica che hanno dato vita ai personaggi.
L’eloquente titolo “LIBERI … nella libertà della Natura”ha ben introdotto lo spettacolo di teatro-danza andato in scena il 12 febbraio 2022. “Anche solo pensare che la natura sia un bene e che quindi possa essere vendibile, che addirittura possa avere un prezzo, è un pensiero incosciente, insensato e, per certi versi, folle.” Alessandro Conti, prematuramente scomparso, scriveva queste parole nella sua tesi di laurea e l’associazione Ale4M le ha affidate al Centro Danza e alla Filo di Tesero che le hanno posizionate al centro di un affascinante racconto teatralizzato. Il pensiero e le passioni di Alessandro, maturati nei 23 anni della sua breve vita, si sono fusi in 70 intensi minuti alle immagini, alla musica e alla danza per cantare il viscerale e controverso rapporto tra Uomo e Natura.
Il fine settimana del 12 e 13 marzo ha visto, per concludere, la messa in scena del gran finale. Lo spettacolo “Il giro del mondo … in 80 minuti” prende spunto, nella finzione teatrale, dagli accadimenti del 1872: durante una prova, in una soffitta a Tesero, della neonata Filodrammatica, uno degli attori scommette che riuscirà a mettere in scena una propria esuberante versione del romanzo di cui ha letto con interesse sul giornale. In quell’anno, in effetti, pochi mesi dopo la nascita della “Filo”, si pubblicava a puntate come appendice su “Le Temps”, “Le Tour du monde en quatre-vingts jours”, il romanzo forse più conosciuto di Jules Verne, che in pochi mesi venne stampato in volume e distribuito nelle librerie di tutta Europa.
Lo spettacolo, salpando alla fine dell’Ottocento e navigando attraverso un secolo e mezzo di avventure sul palcoscenico, va a pescare le scene più rappresentate nel proprio repertorio: dalle operette degli anni Cinquanta ai più recenti musical quali “In sette cercan moglie” passando per intramontabili commedie quali “En malgàr … ma che om!”. La sequenza di quadri, pur essendo molto eterogenei per linguaggio, forma teatrale, contesto, viene nell’insieme amalgamata proponendo quale filo conduttore le tappe del viaggio che Phileas Fogg, Passepartout e Auda – personaggi della trama originale di Jules Verne – raggiungono nel loro giro intorno al mondo.
Il debutto dello spettacolo è stata anche cornice alla premiazione di 10 nuovi soci benemeriti dell’associazione e alla presentazione del volume “100CinquanTeatro”, cronaca degli ultimi 15 anni di vita associativa, appendice al già citato libro “Il teatro a Tesero”. Il tutto a conclusione di quel programma fortemente voluto dal presidente e regista Michele Longo con la collaborazione del direttivo dell’associazione. Un programma immaginato per raccogliere l’eredità di chi ha mantenuta viva negli anni la passione per il teatro a Tesero e poter così guardare al futuro con la consapevolezza di avere una strada tracciata da percorrere.
Sulle tavole di un palcoscenico, naturalmente.