E’ disponibile da venerdì 26 novembre, l’ultima fatica editoriale di Alberto Pattini “Suoni vaganti in transumanza”, un omaggio poetico – fatto di immagini e testi – dedicato alla vita dei pastori del Trentino e ai luoghi in cui le loro greggi vengono movimentate, a caccia d’erba per la gran parte dell’anno. Dalla Val di Fassa alla Val di Fiemme, dalle Pale di San Martino al Lagorai, sino ai naturali approdi invernali della pianura veneta.
Il farmacista, poeta e scrittore trentino lo presenterà lunedì 6 dicembre alle ore 20.30 presso la sala della Cassa rurale di Tesero in piazza C. Battisti n. 4.
Il volume – trentaduesima fatica editoriale dell’autore – racconta, attraverso 151 fotografie – accompagnate dai testi di Marta Villa, Virginia Zucal e Alberto Pattini stesso – la millenaria e affascinante tradizione della transumanza nelle Alpi orientali del nostro Paese. Il libro raccoglie i contributi di esperti e le narrazioni dei pastori stessi che esprimono, ognuno attraverso una propria testimonianza una vita condotta nel segno della libertà, dell’impegno e del sacrificio. Tra questi anche i pastori locali: dai Baldassarri di Bellamonte a Ruggero Divan e altri.
Il volume (160 pagine, 151 fotografie a colori, formato 28 x 21 cm, prezzo 25 €) si compone di cinque sezioni: “Pastori vaganti: un sapiente incontro tra natura e cultura. Lo sguardo antropologico”, di Marta Villa; “Camminare, pascolare e sognare con il gregge: la passione di una giovane donna”, di Virginia Zucal; “Dove suonano i campanelli il tempo si è fermato: il pascolo benessere per l’animale e per il consumatore”, di Alberto Pattini; “Alimentazione. Le difficoltà della vita al pascolo”, di Alberto Pattini e “Lo straordinario giacimento di scrittura popolare dei pastori della Val di Fiemme sul monte Cornon e i ricoveri preistorici sotto roccia dell’età del rame”, di Alberto Pattini.
Nell’ultima parte del libro, la transumanza è presentata attraverso le scritte lasciate in passato alla base delle pareti rocciose del monte Cornon, in Val di Fiemme. “Il Museo degli Usi e Costumi del Trentino”, spiega Pattini, “ne ha trovate e registrate oltre 47 mila e sono un patrimonio davvero importante. La cosa stupefacente sono gli scavi fatti in due anfratti in cui sono state trovate tracce risalenti all’Età del Rame”.