Pubblichiamo volentieri la nota di tre studentesse dell’Istituto “La Rosa bianca” sulle iniziative della scuola superiore fiemmese riguardo la Shoah e la giornata della memoria.
La Rosa Bianca fa Memoria, oltre che nel nome anche nei fatti. Nonostante il Covid, l’Istituto d’istruzione di Cavalese e Predazzo ha promosso iniziative volte a ricordare gli orrori dell’Olocausto.
La scuola ha aderito infatti all’iniziativa “Living Memory, la forza dell’impegno”, una serie di eventi dedicati ai temi della Memoria e della cittadinanza attiva, organizzati dall’associazione “Terra del Fuoco”, sostenuti dalla Provincia in collaborazione con il Museo Storico del Trentino. Si tratta di un percorso storico e culturale on-line di conoscenza e approfondimento proposto dal Treno della Memoria, che in diciassette anni ha portato più di 60.000 ragazzi, tra cui molti studenti di Fiemme e Fassa, a visitare i campi di Auschwitz e Birkenau
Tutte le classi del biennio delle due sedi il 21 gennaio hanno partecipato all’iniziativa “Lezione a teatro”, le radici storiche della Shoah a cura di Tommaso Baldo e allo spettacolo teatrale “L’amico ritrovato” con Marco Alotto.
Le terze di Cavalese e le classi del triennio di Predazzo sono state coinvolte il 25 gennaio in una visita virtuale nel campo di Auschwitz-Birkenau.
Infine, le classi quarte e quinte della sede di Cavalese il 26 gennaio hanno avuto modo di ascoltare la testimonianza di Halina Birenbaum dal titolo “L’orrore in prima persona”.
“La Rosa Bianca di Cavalese e Predazzo porta questo nome per ricordare il gruppo studentesco che si oppose in maniera non violenta al nazismo -ricordano il dirigente Marco Felicetti e i suoi vicari Maria Cristina Giacomelli e Michele Malfer- il nostro istituto vuole far memoria attualizzando messaggi di libertà, inclusione e uguaglianza. La nostra scuola ha la responsabilità di ricordare la lezione della storia trasmettendo un messaggio concreto e sempre valido per fare in modo che non si ripeta l’orrore che è stato”.
Orrore di cui è stata vittima anche Árpád Weisz, calciatore ed allenatore ungherese, morto perché ebreo nel campo di sterminio di Auschwitz. A lui è stato intitolato il palazzetto dello sport della sede di Cavalese nel 2017.
Per una scuola che non dimentica.
Le studentesse Nicoletta Palacios, Arianna Rasom, Andrea Urrutia