Arrampicata sul ghiaccio. Che brivido!

Parliamo di arrampicata su ghiaccio, una disciplina che prevede la risalita di spettacolari cascate immobilizzate dal freddo invernale. Oltre alla normale attrezzatura da arrampicata, sono necessari strumenti specifici quali particolari piccozze e ramponi. Ovviamente non sono attività da fare senza preparazione. Per un prudente avvicinamento è consigliabile contattare le locali guide alpine che sapranno guidarvi con competenza.

Cominciamo con qualche informazione di base grazie alla collaborazione di Thomas Zanoner, esperto arrampicatore nonché responsabile del Soccorso Alpino di Moena. «L’arrampicata su ghiaccio non si improvvisa – spiega Thomas – richiede un approccio lento e pensato. È chiaro che già in partenza è Thomas Zanonernecessario padroneggiare bene la tecnica di salita e progressione in roccia. A questo si aggiunge la pratica di salita con picozze e ramponi oltre all’utilizzo dei chiodi da ghiaccio. Su una cascata l’arrampicatore sistemerà i chiodi nei punti che ritiene opportuni. C’è una tecnica per utilizzarli ma soprattutto è importante saper valutare se l’assicurazione terrà in caso di caduta». Quindi si parla di abilità tecniche diversificate, ma non solo.

«Si può essere arrampicatori fortissimi ma senza un’attenta valutazione delle condizioni climatiche ci si espone a rischi» aggiunge Thomas. «Le cascate di ghiaccio si formano in zone poco esposte al sole dopo un autunno piovoso o con nevicate precoci in quota. Gelo e disgelo, cadute di masse nevose dall’alto formano, con temperature adeguate, incredibili formazione di ghiaccio che restano per un periodo limitato. A volte non si formano nemmeno lasciando deluso chi ha percorso chilometri per raggiungere la base di partenza». Quindi un invito a fare esperienza con professionisti che praticano il territorio tutto l’anno e sanno interpretare i segnali che l’inverno manda.

Fare attenzione anche ai gruppi sui social dove circolano molte notizie. I pericoli in agguato sono due: non conoscere l’affidabilità dello scrivente e stare al passo al rapido cambiamento delle condizioni climatiche.

Dopo queste doverose premesse passiamo all’esplorazione del territorio. In val di Fassa esiste un’ampia scelta di cascate sulle quali avventurarvi. Le più note e apprezzate, sono: la “Fontanazzo”, le salite di “Rio Pelous” e la “Cassiopeo”. Iniziamo dalla prima che si trova vicino al paese di Fontanazzo ed è ben visibile dal parcheggio dell’azienda Dolciaria Fassana. Basta attraversare il torrente Avisio, tenere la sinistra e superare il letto del ruscello. La zona è piuttosto frequentata per la facilità di accesso. Esistono alcune varianti con discesa eseguita con la tecnica di corda doppia.

La “Rio Pelous” invece la incontriamo a Campitello. Lasciare l’auto alla partenza della funivia del Col Rodella e dirigersi lungo la pista da fondo, verso Canazei. Dopo 5 minuti di cammino salire il canale sulla destra e in mezz’ora si è all’attacco della cascata. Oltre alla classica ascesa troviamo la via “Agghiacciante” (salita per la prima volta da Mario Prinoth) un’ardita linea verticale ricavata sul ramo destro del corso d’acqua alternata a misto (roccia e ghiaccio) ed esili formazioni di ghiaccio. Su questo corso d’acqua molto prolifico troviamo anche la “Bizzarra”, “Vecioti e Zovanoti”, “Fluido Giallo”, “Carpe Diem”. Sul versante opposto della vallata possiamo osservare due salti ghiacciati: la “Fata di Cristallo” e “Val Udai” che si incontrano nell’omonima valle laterale.

Sono salite impegnative e richiedono lunghi periodi di freddo perché rivolte a est. Per chi è tosto c’è la “Candela di Duron” difficile da raggiungere, scalare e scendere. In Marmolada (versante fassano) troviamo la cascata di “Bous” situata oltre lo sperone del Col del Bous. Necessaria l’attrezzatura da sci alpinismo per arrivare alla base. Nel gruppo del Pordoi molto ambita è la via “Cassiopeo”. Si raggiunge la base (con neve abbondante) tramite la funivia del Pordoi, e poi sciando lungo il vallon dei Fos per entrare in Val Lasties. Alternativa è quella di lasciare l’auto a Pian de Schiavaneis e risalire faticosamente il sentiero n. 647. Più diretta la cascata del Sole sopra il passo Pordoi.

Scendendo in Valle di Fiemme a Mezzavalle (località Stalimen) troviamo la facile cascata dei trampolini. Arrampicate piuttosto “fredde” a Predazzo nella stretta valle di Sottosassa. Infine nella bassa Valle di Fiemme possiamo provare le cascate in località “Cascata” e in Val Cadino. Buona arrampicata.

Gilberto Bonani

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