A Londra, una ventina di anni fa, ho comperato un cofanetto con sei CD che contenevano il meglio della scena artistica psichedelica quasi esclusivamente inglese. Quasi tutte le band o quasi mi erano sconosciute, appartenendo ad un movimento artistico autoprodotto e underground. Molte le chicche ma anche alcune vere ciofeche. Tra gli oltre 200 brani, uno solo italiano ovvero questo che vi segnalo oggi dei Corvi.
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