Cosa faccio oggi? Al cinema con “La frequentazione dell’orso”

“La frequentazione dell’orso” il film che sarà proiettato giovedì 11 agosto alle ore 21 in piazza a Predazzo, terzo appuntamento della rassegna “Nuovo cinema Dolomiti” curata dal Museo geologico di Predazzo, è un viaggio nella storia del rapporto uomo-orso in Trentino. Diversi protagonisti creano un puzzle di visioni che attraversano la preistoria, la storia, la lotta per la salvezza, il grande progetto di ripopolamento e il presente. Il documentario ci lascia con tante domande, senza dimenticare la realtà: la convivenza tra orsi e esseri umani crea conflitti non eliminabili e necessita forte impegno da parte di

«Ho voluto dare forma al millenario viaggio del rapporto tra l’essere umano e l’orso, dalla preistoria fino al domani – spiega il regista – L’obiettivo è quello di tratteggiare gli sviluppi della relazione che ci unisce, mettendo gli uni accanto agli altri i diversi punti di vista su un tema che, a mio parere, ha ancora bisogno di riflessioni».

il docufilm di 60 minuti diretto da Federico Betta e prodotto da Linnea Merzagora, è stato proiettato al 70esimo Trento Film Festival Montagne e Culture in programma lo scorso aprile, nella categoria “Orizzonti vicini”.  Alla realizzazione di questo lavoro hanno concorso diversi soggetti, fra cui l’Ecomuseo della Judicaria, il Parco Naturale Adamello Brenta, in particolare con il responsabile dell’Unità Ricerca scientifica ed educazione ambientale Andrea Mustoni, che è stato il coordinatore tecnico del progetto Life Ursus.

Il film ha ottenuto il Premio Rai-Radiotelevisione italiana, istituito dalla sede di Trento per premiare il miglior documentario di attualità del Trento Film Festival.

 “Il documentario è un’opera che invita a riflettere e a porsi delle domande importanti sulla percezione che ognuno di noi ha del rapporto tra uomo e orso bruno” si legge nelle motivazioni della giuria. “L’orso è il protagonista del racconto che, attraverso un susseguirsi serrato e coinvolgente di testimonianze, rappresenta un documento di eccezionale attualità. Narra di come l’orso non è bianco o nero, l’orso è grigio, non nel senso della specie: grigio è il problema, per il quale “tutti hanno ragione e tutti hanno un po’ di torto”, e per affrontare il quale occorre prendere gli elementi comuni di ogni posizione e creare una visione di lungo periodo, che garantisca nel tempo la convivenza”.


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