DAD- Diario A Distanza- Giorno 9

Ieri abbiamo iniziato a progettare le vacanze estive. Non solo perché sono una maniaca dell’organizzazione e generalmente in quest’epoca dell’anno ho già organizzato l’intera estate. Il nostro è un vero e proprio bisogno di guardare oltre l’orizzonte temporale limitato a cui la pandemia ci ha abituato. Ormai tutto è in funzione dell’oggi e del domani. Oltre non vale la pena programmare, perché tanto le cose sono in divenire e, soprattutto, perché non c’è nulla da poter organizzare. Che questa situazione ci abbia insegnato ad apprezzare l’oggi è assolutamente positivo, però a noi non basta. Per noi i viaggi non sono mai stati solo vacanza. Fanno parte del nostro essere famiglia. Ne abbiamo bisogno per ricaricarci, ma anche per crescere. 

Non siamo i tipi da “stessa spiaggia, stesso mare”. E nemmeno da vacanze statiche. Amiamo cambiare, spostarci, vivere esperienze che ci rimangano dentro. Per questo pensare alle ferie non è solo scegliere dove andare e dove dormire, ma è pregustare le attività che faremo, i luoghi che visiteremo, le emozioni che proveremo. Progettare diventa parte stessa del viaggio.

Da luglio non usciamo dal Trentino e ci manca preparare i bagagli, trovare il giusto incastro nel bagagliaio dell’auto, progettare itinerari e ritrovarci immancabilmente a litigare con il navigatore. Ci manca assaggiare piatti nuovi, visitare musei, restare incantati davanti a un paesaggio nuovo. Ci mancano la stanchezza nelle gambe alla fine di una giornata, il piacere degli schizzi d’acqua in un giorno afoso, il rumore del mare a fare da sottofondo a una lettura. 

Per questo abbiamo deciso di iniziare a progettare le vacanze della prossima estate. Certo, con la consapevolezza che forse salterà tutto, che magari non riusciremo a partire o che dovremo rivedere i programmi. Lo sappiamo, però abbiamo deciso che non ci vogliamo togliere il piacere di sognare e di continuare a pensare che il mondo è lì fuori che ci aspetta.

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