Lunedì i miei figli, entrambi alle elementari, torneranno a scuola. Un rientro inatteso, visto che avevamo ormai dato per assodata la DAD fino alle vacanze di Pasqua, che inizieranno giovedì.
Un rientro accolto dai bambini con gioia. Non vedono l’ora di tornare a guardare amici ed insegnanti negli occhi. Basta schermi divisi in quadratini, basta voci robotiche e connessioni che saltano. Spazio finalmente alle risate condivise, agli sguardi complici, alle corse nel piazzale della scuola. Imparare insieme, me lo dicono sempre i miei figli, è più divertente che farlo da soli. Per il piccolo, a casa dal 12 febbraio, il ritorno avrà quasi l’emozione del primo giorno di scuola, tanta è la sua nostalgia di compagni e maestri.
Per me il loro rientro in classe significa riappropriarmi del mio computer per l’intera mattina. Poter lavorare senza pause per alcune ore. Poter iniziare una telefonata importante senza il timore di essere interrotta da una vocina che chiama dall’altra stanza perché si è bloccato il tablet o perché manca un quaderno.
Sarà questo l’addio definitivo alla DAD? Per ora preferisco non farmi troppe domande. Guardo la gioia negli occhi dei miei figli, li aiuto a preparare lo zaino e la merenda per la ricreazione, mi lascio trascinare dal loro entusiasmo. Lunedì mi godrò l’insolito silenzio di casa. Un silenzio che avrà il sapore prezioso della normalità.