La leggenda vuole che, nel 1823, sia stato William Webb Ellis, studente della locale scuola di Rugby, cittadina nel cuore dell’Inghilterra, fra Coventry e Northampton, a sorprendere i suoi compagni di squadra durante una partita di football amatoriale, mettendosi a correre con la palla in mano verso la linea di fondo avversaria e a schiacciare la palla oltre la stessa, segnando la prima meta della storia del Rugby. Giusto due secoli dopo la sua nascita nelle Midlands inglesi, il Rugby arriva anche in Valle di Fiemme.
È primavera quando Mattia Colusso, con un passato da giocatore nella compagine dell’Oltrefersina Sirena Rugby di Pergine, coinvolge il suo amico Nevio Zeni nell’idea di portare questo sport in Valle. Gli inizi sono molto più che amatoriali: Mattia insegna le regole e tecniche di gioco su campi e prati ad un gruppo di amici e conoscenti, incuriositi più dal passaparola che da una vera passione e conoscenza di questo sport. L’entusiasmo e la determinazione del gruppo fanno sì che Mattia e Nevio vadano a bussare alle porte di tutte le associazioni sportive della zona in cerca di supporto logistico fino a quando la U.S. Lavazè mette a loro disposizione per gli allenamenti il campo da calcio di Varena, da tempo non più utilizzato.
Nasce così il “Barbana Fiemme Rugby”, presentato ufficialmente il 15 luglio nel corso della manifestazione “Ville Summer Party”. Sì, Barbana. Proprio come la “Caora Barbana dai denti di ferro e la barba di lana” della leggenda. “Abbiamo scelto questo nome un po’ per il legame con il territorio e un po’ nella speranza di incutere soggezione agli avversari” – scherza Nevio. Avversari che il Barbana Fiemme affronterà a breve nel suo primo campionato UISP del triveneto, che fa dell’inclusività il suo tratto distintivo in quanto possono partecipare sia i neofiti che ex giocatori, anche over 40.
“L’ampia varietà di capacità e requisiti fisici necessari in questo sport fa sì che possa essere praticato da chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e divertirsi. Più che la prestanza fisica, contano la visione di gioco e la capacità di decidere in fretta la strategia da adottare”. Parola del coach Nubio Malerbi, un passato pluriennale di giocatore in serie B e allenatore alle spalle, insieme al capitano Marco Petrilli, ha accolto con entusiasmo la sfida di allenare i 25 membri della squadra, di cui 3 donne.
Le regole base sono piuttosto semplici: due squadre da 15 giocatori (ma esistono versioni anche a 13, 9 e 7) si confrontano su un campo di terra battuta, prato, spiaggia o persino neve con lo scopo di segnare il maggior numero possibile di punti contro gli avversari portando, passando, calciando e mettendo a terra la famosa “palla ovale”, nel rispetto delle regole del gioco, spirito sportivo e fair play. Proprio perché si tratta di uno sport decisamente di contatto, il rispetto reciproco è imprescindibile e fa sì che si instauri uno spirito di cameratismo molto forte non solo fra compagni della stessa squadra, ma anche con quelli che fino a poco prima erano gli avversari.
“Per due tempi si è l’uno contro l’altro in campo, ma fuori, nel terzo tempo (che si svolge al bar o in pizzeria – ndr) si è tutti amici e si festeggia insieme” racconta Nevio. il Rugby è forte di valori sociali ed emozionali quali il coraggio, la lealtà, lo spirito sportivo, la disciplina ed il lavoro di squadra e per questo è sempre più apprezzato e diffuso tanto che la Federazione Italiana Rugby ha sviluppato programmi specifici per le scuole dell’infanzia e primaria.
Un progetto ambizioso, ma altamente stimolante che come primo obbiettivo si pone quello di consolidare lo spirito di squadra, essere costanti negli allenamenti e nelle partite per completare il campionato dopodiché il Barbana Fiemme punta in grande: una squadra femminile e un vivaio di “prime mete” per dare ai più piccoli un’alternativa al calcio. “Quello che molti non sanno è che nel rugby la squadra diventa una seconda famiglia, in cui ognuno fa di tutto per e con l’altro per raggiungere un obbiettivo comune. Se si vince, si vince in 15 così come quando si perde. Per questo abbiamo ribattezzato la sede “Casa Barbana”, perché deve essere un posto dove chiunque si senta sempre accolto”. Ecco, quindi, l’invito del coach ad assistere agli allenamenti, meglio a provare.
Gli allenamenti sono aperti a tutti dai 16 anni in su e si svolgono i martedì e giovedì dalle 20.30 alle 22.30 ovviamente al campo sportivo di Varena, a Casa Barbana.
Elisa Zanotta