Prende il via oggi, 30 giugno, la quarta edizione di “Danzare A Monte _ visioni di danza e natura”, un festival fra camminate, spettacoli, dibattiti e laboratori in quota, con l’obiettivo di mettere in relazione danza e territorio montano.
Alle ore 16, con partenza dal Museo geologico di Predazzo un musicista e un danzatore si muoveranno per il paese di Predazzo, suonando il campanello o bussando alla porta di ignari cittadini per offrire una “Serenata” attraversando quei luoghi del paese che nel corso degli anni sono stati rigenerati, abbandonati o tuttora in attesa di destinazione, in un percorso che dal Museo porta fino alla Casa dei Camini passando per il comparto abbandonato di via Dante, e la nuova bibliostazione.
Saranno infatti i “ruderi” della valle di Fiemme i protagonisti di questa edizione, luoghi materiali come la casa dei cento camini e il comparto di via Dante a Predazzo, la colonia di Daiano, il teatro bruciato di Cavalese, il rione di Ischiazza a Valfloriana, ma anche luoghi che rischiano l’abbandono come Medil. L’intento è quello di riabitare luoghi abbandonati e meno frequentati della valle, cercando e promuovendo uno sviluppo alternativo della montagna. “Il festival porterà artisti e pubblico oltre la soglia dei filtri più tipici che ricoprono il territorio – dicono gli organizzatori – in luoghi spogliati dei propri valori e significati storico-culturali, dove andare a smuovere il pensiero e seminare nuovi paesaggi da sviluppare, in cui l’elemento antropico non trovi spazio solo per sfruttare, bensì per vivere.”
“Dancing strides choices” il secondo appuntamento del primo luglio alle 10 a Daiano con Giacomo Citton, Federica Dalla Pozza, Isabel Paladin e Elena Sgarbossa, una camminata collettiva guidata dai danzatori per guardare diversamente l’ambiente circostante prendendo spunto dalla storia dell’ex Colonia Pavese di Daiano.
Di rudere in rudere si salta al 6 luglio al teatro comunale di Cavalese distrutto da un incendio. “Voices of the river” il titolo della performance in tre atti, con ritrovo in Piazza Ress per una passeggiata guidata lungo il Rio Gambis. Poi un curioso “Acqueritivo” e alle 21.30 circa, cinema all’aperto con proiezione di una performance sulle mura del Teatro di Cavalese, rudere dal 2013, quando prese fuoco, e che nei prossimi anni vedrà finalmente aprirsi il cantiere per la sua ricostruzione. Voices of the River: a water perspective è un cortometraggio in quadrifonia di Treeorganico che raggruppa in sé diverse pratiche.
“Sharing TraiNing A Monte” è l’appuntamento del 7 luglio a Valfloriana alle ore 15.00.
Sarà, uno spazio libero di incontro e scambio rivolto a danzatori e artisti (attori, circensi, artisti visivi, musicisti). E alle 17 “Ruderi”, una camminata+performance di e con Andrea Baldassarri e René Baldoni, a Ischiazza, paese abbandonato nel 1966 in seguito a una frana e giudicato irrecuperabile.
Si proseguirà l’8 luglio. Dopo un workshop di danza al biolago di Predazzo alle 9.00, è in programma alle 10.30 “Simpatia No.7 concerto per campanile e corpo” una camminata più performance di e con Filippo LIlli e Valentina Sansone da Forno di Moena a Medil il minuscolo agglomerato di poche anime che resiste arroccata sulla montagna. Il campanile suonato manualmente per mezzo di martelli di legno e un sistema di corde, sarà utilizzato dagli artisti come uno strumento musicale. Una performance frutto di cinque giorni di residenza degli artisti.
Si concluderà il 9 luglio a Bellamonte con “Ripensare la valle riflessioni partecipate per relazionarsi al rudere”. Un simposio a conclusione del festival a partire dal rudere in quanto concetto e luogo materiale per discutere della sua presenza nel paesaggio. L’associazione culturale di Trento R.A.M. Residenza Artistica Montana condurrà i partecipanti in un dibattito in quota sulla tematica ambivalente dell’abbandono/sviluppo del paesaggio alpino e sull’abitabilità nelle valli di Fiemme e Fassa. Tra gli altri partecipa al dibattito Annibale Salsa, antropologo e studioso del paesaggio alpino. Info: 3475292502 infodanzareamonte@gmail.com.