Presentati questo pomeriggio nella Sala Belli della Provincia autonoma di Trento i primi risultati dell’indagine CLAM (Cimbri, Ladini, Mòcheni) sullo stato delle lingue di minoranza, sviluppata in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento. Tale indagine è volta a mappare sia le reali pratiche d’uso delle lingue di minoranza nei contesti familiari e pubblici, sia le attitudini dei parlanti nei confronti della lingua della loro comunità.
L’esigenza di fotografare la situazione socio-linguistica attuale è emersa, non solo, nel contesto dei Tavoli di lavoro delle minoranze, ma è scaturita anche da una richiesta diretta delle Autorità per le minoranze linguistiche, vista la vulnerabilità di tali lingue perché apprese da un numero sempre minore di bambini e parlate da un gruppo ristretto di persone. I dati emersi dall’indagine saranno utili per elaborare linee guida per le politiche linguistiche attuate in primis dagli Istituti culturali e dal Comun General de Fascia, con l’obiettivo di disegnare interventi mirati alla salvaguardia e al rafforzamento del multilinguismo nelle comunità di minoranza.
Ha introdotto l’evento Giuliana Cristoforetti, dirigente del Servizio minoranze linguistiche locali e audit europeo PAT, che ha portato i saluti del presidente Maurizio Fugatti e ricordato come l’appuntamento di oggi è inserito in una serie di incontri, cominciati lo scorso anno, dedicati ai “Dialoghi con le minoranze”. “Per noi è un momento importante, parleremo di vitalità linguistica e di quali sono le indicazioni utili per la politica per la salvaguardia delle lingue minoritarie, del ruolo della scuola, ma anche della digitalizzazione del patrimonio immateriale delle comunità”.