Fassa, una valle più accessibile

Dal 7 al 10 aprile, sono stati in valle Lorenzo Canova, docente di “Design and Management of Tourism Systems”, la collega Elena Viani, del corso di laurea triennale di “Scienza del turismo e comunità locale”, con una ventina di studenti dell’Università di Milano-Bicocca per l’esperienza didattica dal titolo “Ripensare un luogo partendo da chi non può viverlo”. Tre giorni di approfondimenti, riflessioni e attività sul campo riguardo le declinazioni turistiche di: accoglienza, informazione e fruizione per persone con disabilità.

«Il tema dell’accessibilità del territorio dal punto di vista turistico – spiega Paolo Grigolli, direttore generale dell’Apt di Fassa – è interessante da indagare per approntare un’offerta rispondente alle necessità di ospiti, che rappresentano circa il 15% della popolazione, a cui vorremmo far vivere esperienze valoriali, non sempre possibili in molte località».

Un’apertura della Val di Fassa, quindi, non solo a questo target che considera diversi tipi di disabilità – motoria, visiva, uditiva, intellettiva, relazionale, comunicativa ed esigenze speciali temporanee – ma anche al mondo universitario. «Oltre ad alcune testimonianze sulla Val di Fassa che ho restituito all’Università di Napoli e allo Iulm, il laboratorio di tre giorni, con Canova, Viani e gli studenti della Bicocca, ci fornirà analisi e spunti significativi».

Gli universitari, durante il soggiorno fassano, hanno avuto modo di visitare strutture ricettive, itinerari, punti informativi ma anche di confrontarsi con operatori locali e partecipare a incontri (anche online) con esperti come Roberto Vitali, fondatore di “Village4all” impegnato da oltre venticinque anni nell’organizzazione di viaggi dedicati ai portatori di handicap, e Chiara Mazzel, sciatrice fassana paralimpica che ha preso parte ai recenti Giochi di Pechino. Certo, rendere accessibile una destinazione dolomitica appare una sfida nella sfida. «Lo è senz’altro – sostiene Grigolli – e intendiamo misurarci su una questione complessa sia per il territorio, sia per l’Apt stessa, alla luce di un’attenzione verso questa specifica ospitalità che arriva da più fronti».

All’orizzonte, tra il resto, la possibilità per Apt di partecipare a un bando apposito, collegato a un’iniziativa ministeriale di finanziamento per il turismo accessibile in tutte le regioni e le province autonome d’Italia.

L’inclusione è un tema qualificante, in ambito turistico, anche secondo Lorenzo Canova, che sottolinea la sua soddisfazione per l’attività in Fassa: «Ci siamo avvicinati al Trentino partendo dall’interessante pubblicazione che illustra gli interventi della legge sul turismo, di vent’anni fa, con cui il territorio ha affrontato, con coraggio, diverse sperimentazioni.

Dopo alcuni approfondimenti nell’ambito di un laboratorio curato da Elena Viani, abbiamo organizzato, per la prima volta, un sopralluogo che non è solo didattico, ma anche progettuale. L’aspetto dell’inclusività, proposto dal territorio, ha reso quest’esperienza oltre che coerente rispetto ai nostri obiettivi, addirittura eccellente».

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