Filmfestival – Giorno 8: ultimi film in attesa dei premi

Scorrendo l’elenco completo con le immagini dei 98 film presentati al Filmfestival di Trento, non più solo della montagna ed esplorazione, come in passato, ma “Montagne e culture”, a sottolineare la vastità della proposta cinematografica, scopriamo un sacco di titoli che non solo non abbiamo visto, ma che nemmeno ci ricordiamo di aver notato sul programma quando abbiamo scelto cosa vedere in sala a Trento, riservandoci da qui al 16 maggio di coprire i “buchi” della nostra scelta con lo streaming.

Dai corti di pochi minuti all’unico film a soggetto (se si esclude “Away” stupendo film d’animazione fatto in casa che il piccolo schermo penalizza non poco) che è “The trouble with nature” del danese Illum Jacobi. Un’allegoria romanzata del rapporto bizzarro ed improbabile con la natura di Edmund Burke politico e scrittore, in fuga da Londra nel 1769 per un tour sulle Alpi con tanto di parrucca e con una serva “sherpa” con vestitino bianco e cuffiette del tempo, nel vano tentativo di svelare i misteri del Sublime.

Ieri ci siamo gustati “Icemetlandpark” di Liliana Colombo, un mediometraggio che utilizzando la ricca offerta dei filmati rintracciabili anche nel web ricostruisce in toni ironici, e invita a visitare, un parco di divertimenti virtuale per famiglie, amici e coppie. Venite! Venite! È l’invito. Gridate, esultate, filmate (“con questo ci faremo un sacco di soldi” dice anche qualcuno). Lo spettacolo sono gli tsunami che travolgono cose e persone, sono le pareti dei ghiacciai di tutto il mondo che crollano in mare creando a volte onde che raggiungono anche le barche di coloro che esultano di fronte ad uno dei fenomeni più devastanti per il futuro della terra: lo scioglimento dei ghiacci. “Da far vedere nelle scuole” ha commentato un’insegnante accanto a noi.

Notevole anche “Holy bread” che documenta il lavoro dei “kulbar” lavoratori curdi che, come muli, trasportano merci attraverso il confine iraniano rischiamo la pelle su impervi sentieri o per i colpi delle armi della polizia di frontiera.

Interessante anche “Al Qimma”, In vetta, il percorso di una donna marocchina che scopre la montagna aggregandosi a un’escursione sul Toubkal e che si prepara a salire sull’Everest, prima donna marocchina sulla cima più alta del mondo. Un percorso spirituale vissuto con io sostegno del marito e della figlia.

Per la serata abbiamo preferito conversare con amici ritrovati all’ingresso lasciando “The wall of shadows” della polacca Eliza Kubarska, nota documentarista e alpinista, già giurata del Filmfestival di Trento nel 2012, allo streaming. Perché è un film da non perdere solo per il tema: il dilemma di una famiglia sherpa combattuta fra la scelta di accettare la richiesta di accompagnare un gruppo di scalatori sul Kumhakarna, cima mai raggiunta e considerata sacra, per guadagnare una somma necessaria a far studiare il figlio, e il rispetto del proprio credo religioso.

Oggi ultimo giorno. La conferenza stampa in mattinata e il galà di premiazione in serata e in streaming, quando sarà possibile anche rivedere al Modena i primi film premiati, come tutta la domenica.

 

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