A Valfloriana, va in scena sabato 26 febbraio una delle feste di Carnevale più antiche delle Alpi, caratterizzata da un lungo corteo di personaggi con maschere lignee e costumi sgargianti passa di villaggio in villaggio (il Comune è formato da 10 frazioni) per incontrarsi nella piazza di Casatta.
Quest’anno il Carnevale di Valfloriana andrà in scena in formato ridotto, senza i consueti punti di ristoro, tuttavia sarà un evento festoso e l’occasione per una giornata di allegria.
La partenza è prevista alle ore 10 dalla frazione Sacina con arrivo alla frazione Villaggio. Non sono previsti i consueti ristori, ma ci penseranno i ristoratori del posto che vi aspettano per proporvi il menu di Carnevale nei loro locali.
Si tratta del Carnevale dei Matoci, chiamato anche Carnevale Tradizionale di Valfloriana, conosciuto in tutta la zona, ma anche oltre i confini regionali, per essere uno dei pochi carnevali arcaici dell’arco alpino ad essere sopravvissuto.
E’ ispirato all’usanza antica dei cortei nunziali che attraversavano i diversi paesi della zona coinvolgendo la popolazione del posto.
Il corteo è composto dai “Matoci”, che indossano maschere di legno e costumi appariscenti e girano di villaggio in villaggio con meta finale la piazza principale di Casatta.
Il percorso è particolare perchè prevede il superamento di una serie di ostacoli posti dagli abitanti dei vari paesini. E durante il percorso si assiste anche alla pratica del Contrest, lo scambio di battute tra i Matoci e gli spettatori.
Una volta arrivati a Casatta i “Matoci” vengono ricevuti dalle maschere, dette Paiaci, guidate dagli Arlecchini, che iniziano a ballare al suono di fisarmoniche.
E’ l’inzio della festa con balli, scherzi, dolci e vin brulé a cui partecipano tutti.
Oltre a Matoci, Paiaci e Arlecchini gli altri protagonisti del Carnevale dei Matoci sono, i Sonatori, la Bèla, gli Sposi.