Pubblicato nel 2018
Non solo Chiara Costazza. Non solo Stefano Gross. Non solo Federico Liberatore. Lo sci in Val di Fassa porta anche il nome di Igor Lastei, nazionale azzurro di sci freestyle, l’acrobazia sulla neve per eccellenza. Ai primi di novembre a inizio stagione, Il 23enne di Pozza ha subìto un infortunio alla clavicola destra, durante la prova di Coppa del Mondo di Big Air, disputata sulla speciale struttura allestita alla fiera Skipass di Modena. Stagione compronessa? Igor, già campione italiano di slopestyle (quella disciplina olimpica per cui si fanno esercizi da funamboli su strutture come rail e box) e secondo in Coppa Europa, è stato operato dopo pochi giorni a Milano dall’ortopedico dei campioni Gabriele Thiebat, ha già rimesso gli sci a metà dicembre e a gennaio tornerà in gara.
«Ho ripreso presto gli allenamenti con gli elastici per ritonificare il muscolo e migliorare la mobilità della spalla”, ci ha spiegato Igor, “e il mio corpo sembra rispondere bene”. Niente ferma il giovane fassano, già da alcuni anni in nazionale di freestyle, capace di spiccare il volo per compiere acrobazie e atterrare sulla neve con estrema leggerezza come nessun altro da queste parti. “Il desiderio di gareggiare è forte, perché dopo le Olimpiadi di Pyeongchang, in primavera, mi sono già operato alla spalla sinistra e sono rimasto fermo alcuni mesi. A Modena, dopo tre settimane di allenamento allo Stelvio, mi sentivo bene ed ero contento di disputare la gara in casa. Purtroppo in quei giorni è piovuto molto, la neve si è bagnata ed è diventata lenta. Anche questo ha influito sull’incidente”.
Per fortuna non solo il fisico di Igor ha reagito bene ma anche e soprattutto la sua, senza rigetti dall’essere tornato subito in pista. “Se tutto fila liscio, ai primi di gennaio potrei essere in Francia a Font Romeu per la prova di Coppa del Mondo di slopestyle, altrimenti a fine gennaio gareggerò all’Alpe di Siusi, uno degli snowpark più belli delle Alpi”. Qui Igor e compagni sono di casa, dato che la località, assieme a Livigno, è una delle loro basi d’allenamento: “Purtroppo in Val di Fassa non ci sono strutture, con salti molto alti, adatte ad atleti di alto livello. Abbiamo diversi park per chi si vuole avvicinare alla disciplina. Per trovare buone strutture dobbiamo spostarci almeno a Obereggen”.
Igor ammette però che negli ultimi due lustri, ovvero da quando lui ha cominciato a praticarlo allora tredicenne, il mondo del freestyle si sono fatti passi da gigante: “Soprattutto all’estero, dove questo sport ha molto seguito, ci sono strutture che solo cinque o sei anni fa non ci saremmo nemmeno sognati. Anche l’allenamento per le acrobazie si è trasformato ed evoluto velocemente: prima vevamo solo i tappeti elastici da palestra, poi siamo passati ai salti con atterraggio in acqua e, in tempi più recenti, agli enormi materassi ad aria posizionati in pista per un atterraggio morbido che consentono di saltare “indossando l’attrezzatura da sci”, in modo da vivere le reali condizioni sulla neve».
E per eseguire le evoluzioni in aria che al massimo durano due secondi e mezzo, ci vuole tanta concentrazione prima della partenza: “Si prepara ogni movimento e lo si ripassa con la mente fino allo start, perché durante un salto non c’è il tempo di pensare a nulla. Al massimo si tenta di correggere la posizione del corpo, se ci si accorge che si è un po’ scomposti”. Uno sport difficile, dove gli infortuni sono sempre in agguato, ma che Igor pratica con talento e professionalità, specie in vista degli Snowboarding and Freeski World Championships di febbraio 2019 negli Stati Uniti, nello Utah. «Questo è più che un obiettivo stagionale per me. Può essere una tappa importante della mia carriera. Anche per questo spero di essere in perfetta forma a fine gennaio, quando partiremo per gli Stati Uniti».
Elisa Salvi
