Nei paesi di lingua inglese e nel Nord Europa stanno diventando sempre più popolari i cosiddetti walking sport, cioè la versione “camminata” di calcio, basket e perfino football americano il cui regolamento vieta di correre e saltare.
“Tutto questo permette a chi non ha più l’atletismo di un tempo di continuare a divertirsi e a fare movimento con la certezza di non farsi male”, ci racconta Vito Gibin, uno dei massimi dirigenti della Confederazione italiana Walking Football aperta solo qualche mese fa.
Va da sè che il calcio sia lo sport che, in questo ambito, sta avendo il maggiore successo e il maggior numero di nuovi iscritti nel mondo e anche in Italia cresce ad alta velocità, grazie ad una capillare attività di promozione sul territorio fatta direttamente dagli appassionati con il passaparola. Ora anche in Trentino.
“Noi ne facciamo una questione di divertimento, volontà di aggregazione e ovviamente fa bene alla salute ma a noi piace l’idea che questo sia uno sport vero e proprio dove l’agonismo ha una parte fondamentale. A livello nazionale abbiamo quattro categorie – la over40 femminile, quella per i 50enni, i 60enni e gli Over 60. Detto questo, se un quarantenne o un ottantenne si presentano alla nostra porta non li mandiamo via di certo”, conclude Vito Gibin. “Alle finali di Coppa Italia 2022 pochi mesi fa hanno giocato anche un 81enne e un 83enne”.
La pensa allo stesso modo Domenico Volpati, anni 71, ex centrocampista di Monza, Torino, Brescia e Campione d’Italia con il leggendario Verona del 1988 nel quale giocava titolare. Molti di noi lo hanno conosciuto personalmente perchè, dopo la carriera sportiva, si è trasferito a Castello di Fiemme ed è stato il dentista di mezza Cavalese.
“Ho conosciuto i dirigenti del Walking Football italiano, mi hanno raccontato cosa vogliono fare e mi sono entusiasmato. Sono in pensione da tre anni e ora potrei avere il tempo per organizzare qualcosa e provare a portarlo anche in valle. Il problema però è che, dai primi sondaggi che sto facendo in giro tra amici e conoscenti, trovo solo gente molto in forma: la Val di Fiemme è piena di cinquantenni che giocavano a calcio da giovani ma che sono ancora in grado di giocare a 11. E poi qui, in alta stagione, pochi hanno il tempo per allenarsi. Probabilmente, la scelta migliore sarebbe mettere insieme una squadra di Over 60 e una di Over 70”, ci dice subito Volpati che, insieme all’ex Juventus Domenico Marocchino, è il giocatore più conosciuto nel calcio camminato italiano. “E poi comunque dovremmo formare anche gli arbitri”.
Le regole del calcio camminato? “Sono tutte pensate per salvaguardare l’integrità e la salute di chi sta in campo”. Si gioca su campi ridotti, al massimo 40×25 metri, indoor o anche all’aperta sull’erba, con cinque giocatori di movimento e il portiere. Non si corre (gli arbitri più facilmente lasciano correre gli spostamenti laterali se nessuno ne trae un vantaggio e sollevamenti durante la fase di tiro) e si dovrebbe tenere sempre un piede per terra. Se l’arbitro ti vede correre, ti ammonisce e alla terza ammonizione ti espelle per due minuti, come nell’hockey ghiaccio. Non si salta. Non ci possono essere contrasti. La palla deve sempre essere rasoterra. Il portiere non può uscire dalla sua area e nessuno ci può entrare. Sono le regole del calcio o del calcetto adattate alle esigenze fisiche di calciatori “di una certa età”.
L’obiettivo della Confederazione è di diventare una federazione, seguendo cioè un percorso di affiliazione al CONI, “per poi seguire l’esempio inglese dove le squadre di Premier League hanno tutte almeno una squadra di calcio camminato i cui membri spesso sono ex giocatori molto noti che fanno da traino per il movimento”, continua Domenico Volpati. “In Gran Bretagna ci sono già oltre 100.000 giocatori e 1500 squadre e, come dicono sempre i nostri dirigenti, il bacino di utenza a cui noi potremmo attingere ha gli stessi numeri, sommando gli ex giocatori di calcio dalla Serie A alla terza categoria. In Australia le squadre prendono perfino contributi statali, dato che promuovono una attività salubre per le persone di una certa età”. L’attività delle squadre nazionali, in compenso, va già a gonfie vele e le squadre azzurre di tutte le categorie vengono invitate in giro per l’Europa per partecipare ai vari tornei.
Oggi in Italia ci sono più o meno 400 giocatori, con una ventina di squadre solo in Piemonte (gli “importatori” del walking football sono di Novara, la stessa città che ha dato i natali al nostro dentista) e altrettante sparse a macchia di leopardo in Italia. “La squadra tesserata più vicina alla Val di Fiemme sta a Bassano del Grappa ma speriamo che il movimento trentino cresca in fretta. Vorrei portare in valle un paio di squadre per una esibizione per far divertire il pubblico e per dimostrare a tutti quanto è facile e divertente. Sono in attesa di adesioni: questa è l’unica occasione che persona che ama il calcio sopra i 60 anni per giocare ancora, stare in gruppo e divertirsi. Chi vuole provare sa dove trovarmi e chi ha bisogno di altre informazioni vada anche su www.confederazionecalciocamminato.it“.
Enrico Maria Corno