Il mondo “scricchiola”

Abbiamo letto, sul quotidiano l’Adige di oggi, una allarmata ed allarmante intervista a Riccardo Felicetti. L’amministratore del pastificio Felicetti di Predazzo adombra la possibilità di dover sospendere l’attività a causa della difficoltà di reperire il grano e ancor di più a seguito dell’aumento “sconsiderato” della bolletta energetica.

È di ieri il grido di dolore del comparto turistico delle nostre Valli che si trovano a perdere i danarosi turisti russi, ma anche, in parte, gli sciatori dell’est europeo. La pandemia, la crisi economica e la guerra rischiano di diventare una tempesta perfetta.

D’altro canto, basta entrare in un qualsiasi locale di Fiemme e Fassa e orecchiare i discorsi tra avventori, per avere la conferma che preoccupazione e paura sono gli argomenti prevalenti. Da due anni a questa parte siamo divenuti tutti monotematici e, nelle ultime tre settimane, con l’avvio del confronto armato, il senso di insicurezza va lievitando giorno dopo giorno.

Cosa fare in questo sconquasso? Ognuno è costretto a metterci del suo, ovvero a mantenere alto il livello di lucidità per non farsi prendere dallo sconforto e affrontare al meglio le sfide che abbiamo di fronte.

Ma la partita si gioca anche, sul piano collettivo. Se riusciremo a fare comunità, ad essere uniti e solidali, questo atteggiamento potrebbe essere una carta vincente.

Riuscire a buttare il cuore oltre l’ostacolo sentendo di non essere soli e di essere invece, almeno parzialmente protetti nel “nostro mondo”, potrebbe essere una buona terapia per alleviare le sofferenze di tutti noi.

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