Altro appuntamento d’eccezione per “Canazei Campo Base”, il laboratorio di idee, in forma di rassegna, che sta portando a Canazei importanti alpinisti del panorama internazionale, oltre ad esperti di temi ambientali per approfondire questioni che riguardano la montagna e il suo futuro.
Venerdì 20 agosto la piazza di Canazei ospita un grande alpinista italiano, Simone Moro che parlerà del suo ultimo libro “Ho visto l’abisso” pubblicato da Rizzoli.
Tutto inizia nel novembre 2019 quando Simone Moro, affiancato dalla compagna di cordata Tamara Lunger, annuncia la sua nuova spedizione, una delle più emozionanti: seguirà le tracce di Messner e Kammerlander, dal 1984 rimaste intonse, che in un’unica traversata conquistarono i due ottomila Gasherbrun II e Gasherbrun I. Il sogno verticale di Simone è una sfida ancora più ardita: lo farà in inverno, con equipaggiamento leggero, senza aiuti meccanici. Ad attenderlo però c’è un ghiacciaio che – diversamente da quando lo aveva visto in passato – con i cambiamenti climatici e i terremoti si è trasformato in un infernale labirinto di crepacci. Nonostante la sua estrema prudenza, in un attimo Moro viene inghiottito nelle viscere di ghiaccio, come in un volo da un palazzo di sette piani, e riesce a salvarsi solo grazie alla forza e al coraggio di Tamara e alla propria lunga esperienza di alpinista.
Da quel momento – raccontato, attimo dopo attimo, in alcune fra le pagine di montagna più mozzafiato mai scritte – si dipanano riflessioni di grande respiro: a quali forze nuove, formidabili riusciamo ad attingere quando vediamo l’abisso? E che cos’è un abisso: è una frattura nera nel ghiaccio o può presentarsi nella vita di un alpinista, e anche di ciascuno di noi, con il volto del tradimento di un amico, della rinuncia obbligata a un sogno, di un lutto inaccettabile? O anche con quello della strage da Covid di Bergamo a cui Simone assiste al suo rientro?
L’incontro è condotto dai giornalisti Elisa Salvi e Giorgio Pedron.