E’ aperta a Pozza di Fassa in strada de Jumela (vicino al Molin de Pèzol) la mostra “Legami dolomitici” che resterà visitabile tutti i giorni, e tutto il giorno, fino a venerdì 2 settembre.
Sono 10 gli autori degli spettacolari scatti in mostra, fotografi professionisti e non, ma soprattutto Sostenitori della Fondazione Dolomiti UNESCO: Alessandra Bello, Alessia Bortolameotti, Alessandro Caon, Moreno Geremetta, Nicolò Miana, Patrick Odorizzi, Franco Oliveri, Anton Sessa, Andreas Tamanini e Georg Tappeiner.
I fotografi sono tutti sostenitori della Fondazione Dolomiti UNESCO e concedono i loro scatti per raccontare, tramite i vari mezzi di comunicazione, l’unicità a livello mondiale di cime, pareti, foreste e vallate dolomitiche. A prescindere dall’appartenenza geografica: i trentini fotografano le montagne bellunesi, i bellunesi quelle altoatesine, gli altoatesini le friulane.
Un unico patrimonio: “unico” perché non ce ne sono altri di simili al mondo, “unico” perché unitario, sebbene diviso in tante realtà differenti. Ecco allora la necessità di creare “legami” profondi per raccontare, in modo originale e personale, un territorio unico.
L’attenzione del visitatore sarà rapita dalle meravigliose visioni, dalle Tofane, dallo Sciliar, dalle Vette Feltrine, dalle Dolomiti Friulane, dal Brenta, dalle Odle, dal Sella… ma, nel suo complesso, l’esposizione racconta un significato più profondo, quello dei “legami”.
“Legami” con un territorio dove si intrecciano storie e persone. “Uno degli aspetti che dà maggiore senso alla mia attività è poter mostrare queste splendide montagne a chi non può muoversi da casa, anziani e disabili”, aveva spiegato a suo tempo Andreas Tamanini all’inaugurazione della mostra svoltasi in occasione del Film Festival di Trento.
I fotografi provengono da tutto il territorio che UNESCO ha riconosciuto nel 2009 come Patrimonio Mondiale. Si tratta di 142 mila ettari distribuiti fra cinque province (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine) e tre regioni (Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto). Due sono i valori alla base del prestigioso riconoscimento delle Dolomiti a Patrimonio UNESCO: la bellezza paesaggistica e l’importanza geologica per la storia della Terra.