L’elisoccorso nelle Valli di Fiemme e di Fassa: ecco tutto quello che c’è da sapere

Ci sono novità nel servizio di elisoccorso per il Trentino orientale. Nel mese di ottobre infatti c’è stato il via libera del consiglio provinciale per lo stazionamento di un elicottero dedicato al soccorso sanitario a Cavalese, dopo l’approvazione di una mozione a firma del consigliere ladino Luca Guglielmi. Il testo promette che, dal luglio 2023, la flotta di elicotteri a disposizione della Provincia sarà potenziata e un mezzo e la relativa equipe medica al completo stazioneranno all’Ospedale di Cavalese in periodo di stagione turistica, sia d’estate che d’inverno.

Questa modifica – ancora sperimentale – permetterà tempi di azione molto più brevi per l’elisoccorso che deve raggiungere le valli periferiche. Oggi l’elicottero di Trentino Emergenza impiega 23 minuti per andare da Trento a Canazei. Con la presenza di un mezzo a Cavalese i tempi saranno dimezzati: «Questa soluzione – spiega Guglielmi – gioverebbe non solo ai trentini residenti nelle Valli di Fiemme, Fassa, Cembra e nelle vicine valli di Primiero – Vanoi ma anche alle centinaia di migliaia di turisti che, anno dopo anno, scelgono le valli dell’Avisio. La soluzione porterebbe un doppio vantaggio: avere un mezzo celere di soccorso in zona e un’equipe medica a supporto anche per l’attività interna all’ospedale».

La soluzione viene sperimentata in vista di un possibile blocco del Pronto Soccorso in caso di ristrutturazione dell’Ospedale di Cavalese? «La mia mozione – continua Guglielmi – è finalizzata a favorire un’assistenza maggiore a residenti e ospiti del Trentino orientale. È prematuro parlare dell’elicottero come mezzo per ospedalizzare abitualmente i pazienti a Trento. Attendiamo il percorso partecipativo in atto che dovrà decidere la soluzione più opportuna tra ristrutturazione dell’esistente ospedale o la realizzazione di uno nuovo».

Era il 4 gennaio 1958 quando l’elisoccorso trentino iniziava il suo prezioso servizio con lo “Jota”, un Augusta Bell 47-J Ranger che aveva addirittura le pale di legno. Poi arrivarono gli elicotteri gialli, sempre più grandi e potenti, quelli che spesso vediamo sorvolare le nostre valli. Oggi ci sono le risorse sufficienti per sviluppare un servizio dedicato nell’eventualità di un blocco della funzionalità ospedaliera di Cavalese? Il governo provinciale è impegnato a rinnovare completamente la flotta elicotteri in dotazione al Nucleo Provinciale di Trento. I fatti che hanno spinto a questa scelta sono presto detti: quattro anni fa in Val Nambino un elicottero atterrò con estrema fatica durante il soccorso a due scialpinisti. Più recentemente un’eliambulanza, con a bordo un paziente, ha perso un portellone, ritrovato tra gli alberi dell’Alpe Cimbra. Ci sono state più occasioni in cui è parsa evidente la necessità di rinnovare il parco elicotteri. Attualmente sono operative due eliambulanze durante il giorno con equipaggi operativi dalle 8 alle 20. Di notte c’è solo un mezzo a disposizione dalle 20 alle 8. L’equipaggio standard è composto da un pilota, un tecnico di volo, un medico rianimatore, un infermiere e un tecnico di elisoccorso. Durante il periodo invernale si aggiunge una unità cinofila (conduttore e cane) per la ricerca in valanga.

Nel 2023 arriveranno due nuovi elicotteri sanitari, un investimento da oltre 25 milioni per rinnovare i mezzi in dotazione al Nucleo di Trento: «La scelta di rafforzare il Nucleo Elicotteri – commenta il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti – è nell’ottica di fornire alla popolazione un servizio ancora migliore di quello già eccellente messo in campo». Gli elicotteri sanitari (due Airbus Helicopters H145) andranno a sostituire il vecchio Leonardo AW139 in dotazione al Nucleo Elicotteri e l’Airbus Helicopters AS365N3, di proprietà della Provincia, il più anziano tra gli elicotteri della flotta. Concretamente, se le consegne rispetteranno i tempi, saranno a disposizione nel 2023. Il personale per far funzionare la complessa macchina è composto da 15 piloti e 12 tecnici che si alterneranno tutti i giorni alla guida e alla manutenzione dei mezzi. Sembra un numero eccessivo ma va considerato che si lavora su tre turni da otto ore al giorno e che il Nucleo Elicotteri utilizza non solo eliambulanze ma anche mezzi da lavoro per interventi di vario tipo. Che autonomia hanno questi mezzi? Volano per 80 minuti, in funzione ovviamente della capienza del serbatoio del carburante. Quanto pesa l’attrezzatura sanitaria che devono caricare? Oltre 100 chilogrammi.

Le attuali eliambulanze sono abilitate anche al volo notturno, per il quale è obbligatoria la presenza del doppio pilota, oltre al normale equipaggio. In questo caso l’atterraggio deve avvenire in piazzole omologate e illuminate presenti solo in alcuni centri come Canazei, San Giovanni, Moena, Predazzo e ovviamente Cavalese. Durante il giorno invece il pilota, in contatto con il personale di terra, decide di atterrare nel luogo più vicino al paziente. Ci sono condizioni meteo in cui volare è pericoloso e in questi casi la tecnologia arriva in aiuto: è in via di sperimentazione infatti un protocollo di navigazione che permette di far viaggiare un elicottero in maniera automatica. Per ora il progetto è stato provato tra Trento e l’ospedale di Cles ma, in prospettiva, l’intenzione è di ampliare questo servizio anche alle piazzole degli altri ospedali come Cavalese, Arco o Tione. Un po’ come droni telecomandati.

Gilberto Bonani

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Un commento su “L’elisoccorso nelle Valli di Fiemme e di Fassa: ecco tutto quello che c’è da sapere”

  1. Le domande sorgono spontanee…come si può parlare di potenziamento del servizio se il numero di elicotteri per elisoccorso resta uguale (3), si passa da due modelli più capienti e più veloci ad un modello più piccolo e lento, e nel contempo non si preparano in anticipo le necessarie infrastrutture per delocalizzare un elicottero? Che nel frattempo andrà a bruciare preziose ore per continui riposizionamenti? l’unico vantaggio resta la freschezza delle due nuove macchine, per ora. Più che potenziamento, sarebbe meglio definire la scelta rilocalizzazione.

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