Cartoline dalle Dolomiti dall’intelligenza artificiale

Le immagini sono onnipresenti nella società contemporanea. Sono usate per vendere prodotti, per catturare ricordi, per raccontare storie e per comunicare idee. Molte di queste immagini sono create da fotografi e artisti professionisti, utilizzando attrezzature costose e dopo ore di formazione. Ma cosa accadrebbe se chiunque potesse creare immagini con la stessa qualità di un fotografo professionista o dipinti con la creatività di un grande artista? La tecnologia per farlo esiste già. I sistemi di intelligenza artificiale (IA) sono stati utilizzati per generare immagini di volti, paesaggi e animali sufficientemente realistici da ingannare gli umani. È sufficiente fornire alla “macchina” un prompt, ovvero una breve didascalia dell’immagine che vorresti, e questa si occupa di tutto il resto, generando immagini che corrispondono alla descrizione. Queste immagini non sono perfette, ma sono abbastanza convincenti per essere utilizzate nella pubblicità, sui social media e persino nelle notizie (come abbiamo fatto anche noi su L’AvisioBlog).

Cavalieri medievali sulle Dolomiti (sopra in stile illustrazione, sotto in stile fotografia)

Questa nuova forma di arte generata dall’IA sta già avendo un profondo impatto sulla società. Prima di tutto sta offuscando il confine tra ciò che è reale e ciò che è falso. Man mano che l’IA migliorerà nella generazione di immagini, diventerà sempre più difficile distinguere tra una foto reale e una falsa. Ciò potrebbe avere importanti implicazioni per il modo in cui consumiamo notizie e informazioni.

Tempesta di sabbia sulle Dolomiti

In secondo luogo, l’arte generata dall’intelligenza artificiale sta anche cambiando il modo in cui pensiamo alla creatività. Per secoli abbiamo creduto che la creatività fosse una caratteristica unicamente umana. Ma ora l’IA sta dimostrando che forse non è così. Generando immagini indistinguibili da quelle create dagli esseri umani, l’IA ci mostra che la creatività non riguarda l’intelligenza o la coscienza, ma il riconoscimento di schemi e la capacità di imparare dai dati.

Razzo della NASA decolla dalle Dolomiti

Questi sistemi di intelligenza artificiale, infatti, si chiamano “reti neurali” e sono basati sulla struttura del cervello umano. Nel caso della generazione di immagini sono creati partendo da un database di milioni di fotografie e dipinti con le relative didascalie che la “macchina” studia, imparando così a generalizzare oggetti, forme, stili, ambientazioni.

New York City sulle Dolomiti

Oltre alla creazione di arte sintetica, questi algoritmi sono impiegati in sempre più ambiti. Possono curare malattie, interagire con gli umani, guidare le automobili e molto altro ancora. Possono aiutarci a costruire un futuro migliore o assorbire le nostre vite, rendendoci schiavi dell’algoritmo. Sta a noi decidere come usarli.

Nicolò Brigadoi Calamari

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