Nuovo Cinema Dolomiti prosegue giovedì 24 agosto alle ore 21.00 al cinema comunale di Predazzo con “Lupo uno”, un documentario di 88 minuti del 2023 di Ivan Mazzon e Bruno Boz. Due documentaristi seguono per oltre un anno i ricercatori dell’Università di Sassari incaricati dalla Regione Veneto di monitorare e favorire la gestione “proattiva” di una famiglia di lupi attraverso l’impiego di tecniche sperimentali mai utilizzate nel contesto alpino.
Il film documenta, senza fare sconti, uno dei più innovativi e pionieristici progetti di monitoraggio e gestione del lupo. Sullo sfondo, l’autenticità dei rapporti fra le persone coinvolte e le atmosfere mai scontate del Grappa.
Questo lavoro, premiato al Trento Film Festival 2023 come miglior documentario di attualità, riprende le fasi di realizzazione di un progetto promosso dall’Università degli Studi di Sassari e dalla Regione Veneto sul massiccio del Monte Grappa, che ha sperimentato soluzioni innovative per la mitigazione del conflitto con l’uomo, in particolare attraverso l’uso proattivo di radiocollari, soprattutto tra le province di Vicenza, Belluno e Treviso. In particolare, il film mostra le tecniche di monitoraggio di una famiglia di lupi, ma anche la vita e le attività lavorative dei residenti in questo distretto montano.
“’Lupo uno’ è la denominazione del laccio attraverso il quale è stato catturato l’animale protagonista del documentario – spiega Ivan Mazzon, uno dei due registi -. La cattura era finalizzata all’applicazione di un radiocollare Gps, che consentirà di raccogliere dati molto importanti sui suoi spostamenti, ora in fase di analisi da parte dei ricercatori di Sassari”. Fotografo naturalista e videomaker, Mazzon è specializzato nell’utilizzo di foto e video-trappole ad alta definizione per la ripresa di animali elusivi e documenta progetti di conservazione della fauna selvatica. “Nel film si parla di un’operazione di cattura di un lupo sul massiccio del Grappa, dove stiamo seguendo un branco che si espande su ben tre province. Abbiamo avuto la fortuna di riprendere passo dopo passo la squadra di ricerca: sia durante le azioni più tecniche durante l’applicazione del radiocollare ai lupi, sia nelle relazioni quotidiane della fauna selvatica con i pastori. Attenzione però -avvisa il regista – questo non è un documentario sull’ecologia del lupo, ma un lavoro di ripresa su una sperimentazione tuttora in corso. Il Dipartimento di veterinaria dell’Università di Sassari, in cui operano esperti che hanno maturato una grande esperienza di studi specialmente in Italia centrale, sta lavorando da molti anni sulla ricerca di tecniche e metodologie per facilitare la convivenza dell’uomo con il lupo”.
Il documentario mette in evidenza come combinare varie soluzioni di monitoraggio a diversi sistemi d’allerta (dal radiocollare ai dissuasori acustici che scattano appena il predatore si avvicina al gregge) può essere di grande aiuto per impedire la predazione dei capi allevati. Inoltre, questo approccio punta anche a innescare una riflessione differente tra coloro che vedono nel ritorno del lupo un problema.
Ingresso gratuito.