La danza è uno sport da femmine?

Nessuna etichetta, solo sport è il titolo del documentario realizzato nell’ambito del progetto “Lo Sport che fa Cultura”, sostento dal Piano Giovani di Lavis, che sarà proiettato sabato 18 marzo alle 20.30 nella sala Frasnelli della biblioteca comunale di Cavalese. Il breve documentario è frutto di un ciclo di laboratori di pensiero attorno al tema delle differenze di genere a partire dallo sport. Grazie al sostegno di un’assegnista di ricerca in sociologia del Centro Studi di Genere dell’Università di Trento e una psicologa dello sport, le giovani e i giovani partecipanti (dagli 11 ai 18 anni) hanno potuto raccontare la propria esperienza di sportivi, comprendere meglio cosa sia il genere per poi riflettere su quanto questo condizioni il mondo dello sport e tutti noi.

All’inizio del 2022, Annalaura (allora undicenne) e Arianna (da poco Maggiorenne) portavano avanti da due anni un percorso agonistico di danza sportiva Latino-americana, senza poterlo realizzare fino in fondo. Il problema nasceva dal fatto che questo ballo dovrebbe essere praticato in coppia ma, vista la mancanza di ragazzi che si approcciano a tale disciplina, hanno dovuto ripiegare su qualcosa di diverso, che non prevedesse la presenza maschile. Annalaura ha provato con diversi ragazzini ma a volte è capitato che, sebbene si divertissero, decidessero di non proseguire per una questione culturale: “la danza è uno sport da femmine”. I ragazzi che superano questo scoglio invece, spesso, vengono derisi e in alcuni casi “bullizzati”, come è successo a Jeremy (quindicenne). Così, in seguito alla condivisione di storie simili tra compagni di squadra, Annalaura, Jeremy e Arianna hanno deciso di fare qualcosa per cambiare questa cultura discriminante. Manuela Zennaro, direttrice dell’ASD RitmoMisto, ha raccolto questa loro necessità parlandogli del “Bando 2022 “Orizzonti di Domani” del Piano Giovani di Zona di Lavis.

Così, i tre ragazzi hanno deciso di rispondere al bando presentando un progetto biennale, con l’obbiettivo di parlare ai loro coetanei e far capire loro che ognuno deve poter scegliere lo sport che desidera, senza il rischio di essere deriso o bullizzato. L’idea, che hanno proposto, era di realizzare un video con le testimonianze di ragazzi, per raccontare le loro esperienze e sensibilizzare al problema, che non riguarda solo la danza ma tutti gli sport.

Il progetto, approvato dal Tavolo del Piano Giovani di Zona di Lavis 2022, è diventato “Lo Sport che fa cultura” ed è partito con un laboratorio, volto ad un approfondimento sulle differenze di genere nello sport, terminato con la creazione di un documentario sull’argomento. 

Il laboratorio si è articolato in quattro incontri, durante i quali, con l’aiuto di due esperte, sono stati approfonditi alcuni aspetti legati al tema del genere. Alessia Tuselli, ricercatrice del Centro di Studi Interdisciplinari di Genere (CSG) dell’Università di Trento, e Paola Bertotti, psicologa dello sport, hanno aiutato a comprendere meglio cosa sia il genere, gli stereotipi e le discriminazioni che nascono dai pregiudizi, per poi riflettere su quanto condizionino il mondo dello sport e tutti noi. 

In seguito, le formatrici, i ragazzi e le ragazze ed altre voci autorevoli, sono stati protagonisti di interviste che sono servite alla creazione del documentario. 

Il progetto, dunque, ha raggiunto il suo primo traguardo con la realizzazione di “Nessuna Etichetta, solo sport! Storie di giovani e sport”.

Il documentario, magistralmente realizzato da Iulian Gutu, è stato proiettato per la prima volta il 18 novembre alle ore 20.30 all’Auditorium Comunale di Lavis.

L’obiettivo ora è di portarlo presso scuole o realtà aggregative per adolescenti per trasmettere l’idea che lo sport non deve avere etichette di nessun genere.

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