Pubblicato nel 2013
Il desiderio di tutti è quello di vivere facendo il lavoro che si è sempre sognato. A tempo pieno o almeno part time. Uno di coloro che ci sono riusciti è Ralf Brunel, fassano doc, che sul biglietto da visita ha scritto “fotografo”.
«Panorami innanzitutto. E sport, non solo di montagna. Di recente sono anche stato in Sardegna a riprendere atleti impegnati col surf. È stato molto stimolante, oltre che divertente», ci racconta Ralf che d’inverno si divide tra l’obiettivo e il suo mestiere di gattista sulle piste. Una vita all’aria aperta anche se “da qualche tempo ho iniziato a scattare anche in studio”. Quella per la fotografia è una passione che unisce molta gente di montagna. Da queste parti, inevitabilmente, i paesaggi naturali esortano allo scatto, più di quanto avvenga in città.
«Io sono un po’ figlio d’arte. In molti casi si comincia così. Mia madre era appassionata di fotografia tanto da sviluppare i negativi in una camera oscura realizzata in casa. Ho un’età tale per cui ho cominciato a fotografare ancora con le macchine tradizionali e non con le digitali. Erano gli ultimi anni dei vecchi rullini e devo ammettere che quella è stata un’ottima scuola. Oggi è facile (e per nulla costoso) scattare una fotografia ma le vecchie macchine ti obbligavano a capire cosa stavi facendo, a prendere delle decisioni, ad interpretare meglio la luce, il soggetto e soprattutto i tempi, sviluppando una tecnica e uno stile personali».
Ralf Brunel pubblica su riviste specializzate, soprattutto ma non solo nel settore degli sport invernali, lavora per aziende e per enti del turismo che usano le sue immagini per siti, cataloghi e cartelle stampa. In questo modo, le sue foto fanno il giro del mondo. «Questo non è un mestiere in cui ci si possa improvvisare: bisogna cominciare studiando la macchina e la tecnica dello scatto, accumulando tanta esperienza, dotandosi dell’attrezzatura necessaria e costruendosi un proprio archivio da cui si estraggono le foto migliori da presentare ai potenziali clienti. Poi si può lavorare su commissione quando viene richiesto un servizio specifico o ci si dà alla libera iniziativa, scegliendo un posto nuovo da fotografare o un posto già conosciuto ma immortalato con uno stile nuovo o da prospettive nuove».
L’ultima cosa a cui Ralf fa attenzione la sera, prima di andare a dormire, sono le previsioni meteo: «È un’abitudine anche dei gattisti. Se al pomeriggio scendono 30 cm di neve fresca e domani è previsto bel tempo bisogna uscire a scattare. Meglio un cielo con qualche nuvola di un cielo terso: dà più profondità allo scatto».
Gli scatti che ami di più? «Il gioco d’ombre di uno sciatore che salta durante la discesa libera di Coppa del Mondo in Gardena. Il professionista deve conoscere perfettamente cosa sta fotografando: se l’avessi ripreso mezzo metro prima o dopo non avrei ottenuto lo stesso risultato. E poi una foto di un laghetto dalle parti del Sella con la Marmolada che vi si specchia: non ce ne sono altre simili in giro. Il bello del vivere in Val di Fassa è che hai mille panorami da fotografare. E basta solo alzarsi di tre metri sopra il sentiero per riuscire a produrre uno scorcio diverso dai soliti».
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