Rhododendron hirsutum: il fuoco silente delle Alpi

a cura di Nicola Ceol

Tra le meraviglie nascoste delle nostre valli, c’è un piccolo abitante che dona un tocco di colore vivace alla flora alpina: il Rhododendron hirsutum, conosciuto anche come il Rododendro delle Alpi.

Il Rododendro delle Alpi è un arbusto sempreverde di piccole dimensioni che solitamente non supera i 50-60 cm di altezza. Il suo nome, “hirsutum”, fa riferimento al suo carattere peloso: i suoi rami e foglie sono ricoperti da una fine peluria. Le foglie sono verdi e di dimensioni ridotte, mentre le infiorescenze sono costituite da gruppi di 3-9 fiori campanulati, con colori che variano dal magenta al rosa.

Il Rhododendron hirsutum è una pianta pioniera che cresce spontaneamente sulle Alpi, inoltre e` assai longeva e raggiunge talvolta i 60 anni. Predilige suoli calcarei, una peculiarità che lo distingue dalla maggior parte delle altre specie del genere Rhododendron, che solitamente preferiscono terreni acidi. Ama l’umidità e non teme il freddo, grazie alla sua bassa statura che gli permette di utilizzare la neve come copertura naturale in inverno. Lo troviamo spesso nelle brughiere e sotto le conifere fino a 2400 metri di altitudine.

Nel Rododendro delle Alpi si nasconde un ospite insolito: un fungo parassita chiamato Exobasidium rhododendri. Questo piccolo funghetto produce dei rigonfiamenti giallognoli sulle foglie, che se raccolti e lasciati macerare per molto tempo in olio, danno origine all'”olio di marmotta”, un rimedio tradizionale per i reumatismi. I fiori del Rododendro delle Alpi sono vivaci e delicati, puri e screziati, e anche profumati. Attraenti per noi, ma anche per le api, che ne traggono un pregiato miele. Le foglie essicate di questa pianta officinale vengono utilizzate come diuretiche, depurative, antireumatiche e per la cura dei calcoli renali.

Una delle aree in cui il Rododendro delle Alpi è particolarmente abbondante è quella del Cimon dell’Inferno. Tra giugno e luglio infatti i fiori del Rododendro esplodono in un incendio di bellezza, dando vita a un vero e proprio “Inferno” di colore. Questo spettacolo meraviglioso ha dato il nome alla Valle dell’Inferno, che in questo periodo dell’anno si “incendia di rosso”. Da questo spettacolo nasce una passeggiata affascinante e mistica, che parte dalla nota cascata di Cavalese. Si percorre la strada forestale della Val Moena fino ai 1089 metri della località Tabià, dal ponte Brustolaie, bisogna poi abbandonare il percorso principale e prendere a destra per la Val Forame fino a quota 1510 m dove si trova il ponte che segnala la confluenza tra il Rivo del Forame e quello dell’Inferno.

Nell’abbagliante incendio estivo del Rhododendron hirsutum, troviamo un simbolo della bellezza indomita della natura. Ogni estate, mentre le montagne si incendiano con il rosso dei suoi fiori, questo piccolo arbusto ci ricorda quanto sia preziosa e sorprendente la biodiversità delle nostre valli.

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