Dopo due anni di chiusura al pubblico a causa della pandemia, oggi, sabato 19 febbraio 2022, riapre i battenti la serra tropicale del MUSE, una finestra sulla biodiversità delle foreste pluviali montane dei Monti Udzungwa in Tanzania. Il piccolo “scrigno verde” torna visitabile a piccoli gruppi e con l’obbligo di mascherina FFP2. Tante le novità: fioriture rare, nuovi nati e nuove specie che hanno trovato casa tra banani, ninfee giganti e alberi di cacao.
Un’oasi tropicale tra le Dolomiti al cui interno, nei 600 metri quadrati di superficie protetti da un involucro di vetro e acciaio, la rigogliosa vegetazione ha espanso la sua presenza, diventando ancora più fitta e densa di specie. Oggi sono oltre 200 le specie botaniche radicate in serra e, rispetto al 2019, si contano alcune new entry, sia in termini specifici, sia in forma di fioriture o fruttificazioni: ben 6 specie di vaniglia .
La serra è un ecosistema in miniatura e tra le fronde, i frutti e gli specchi d’acqua si nascondono 13 specie di animali, tra anfibi, uccelli e pesci. Agli occupanti di vecchia data si è recentemente aggiunta una coppia di anatre dal dorso bianco, Thalassornis leuconotus, specie acquatica originaria dell’Africa sub-sahariana.
Chiusa da marzo 2020 a causa della pandemia, la serra tropicale i giorni scorsi ha ricevuto l’ok per la riapertura dal Comitato Provinciale di Coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro .
Per accedervi, bisognerà rispettare precise disposizioni: obbligo di indossare la mascherina FFP2 (tranne per i bambini di età inferiore ai 6 anni e altre categorie previste) e rispetto del distanziamento di almeno 2 metri dagli altri visitatori – se non congiunti.
Novità anche sulle modalità di visita: il tempo di permanenza in serra, ambiente tropicale che ha un tasso di umidità del 70-80% e una temperatura media attorno ai 26 gradi, sarà di 10 minuti, per un massimo di 25 persone in contemporanea.
Da non trascurare, infine, l’invito a rispettare le piante e gli animali che ci vivono.