Tornano a Predazzo i “lupi” della Valcamonica

Tornano a Predazzo, dopo il successo nella rassegna “Musica d’autunno”, I Luf che nel dialetto camuno vuol dire I Lupi, che fondono le sonorità della musica popolare lombarda con le sonorità irish folk rock. Il gruppo, proveniente dalla Val Camonica, nasce da un’idea di Dario Canossi, il capo branco. Sono infatti un branco di musicisti che provengono da esperienze diverse (alcuni hanno lavorato con Davide Van De Sfroos) e insieme creano un impatto sonoro forte con una grande impronta folk rock dove si incontrano temi e musiche tradizionali rielaborate con ritmiche travolgenti. Dal 2002 ad oggi hanno pubblicato 23 dischi tra album di inediti, raccolte, live e libri e suonato in più di mille concerti. Nel loro ultimo e bellissimo lavoro intitolato Phinì, sono da menzionare alcune canzoni come “Il ragazzo selvatico” con testo di Paolo Cognetti il famoso scrittore vincitore del Premio Strega 2017 e “Il canto delle Manere” tratto dal libro eponimo di Mauro Corona, e altre.

Nel disco si mescolano a perfezione testi e musica come l’acqua e la farina per una buona polenta, ‘ma questa volta non è tutta farina del mio sacco’, dice Dario Canossi voce, fondatore e anima dei Luf. ‘Finora avevo sempre fatto tutto da solo nella scrittura dei testi. Questo il disco vede invece firme e impronte diverse a cui mi sono ispirato – continua Canossi -, ho cercato la collaborazione di alcuni tra i migliori scrittori di montagna, quelli che avevano accompagnato il mio cammino di ritorno al monte, chiedendo loro di trasformare i loro libri nel testo di una canzone’. Il primo contattato è stato Max Solinas autore de ‘Il lupo e l’equilibrista’, da anni ammiratore dei Luf e amico personale di Dario. ‘Max ha risposto con l’entusiasmo di un bambino, scrivere con lui è stato fantastico, come giocare a biglie da bambini, un tiro e poi l’altro fino che siamo arrivati al traguardo’.

Diverso è stato l’approccio con un altro grande autore, Paolo Cognetti. ‘Non conoscevo di persona Paolo, ma avevo letto e riletto i suoi ‘Le otto montagne’ e ‘Il ragazzo selvatico’. Quando sono andato a vedere la sua biografia mi sono reso conto di quante cose a parte la montagna ci accomunavano; il circolo ‘La Scighera’, dove nel 2007 avevamo ricevuto il premio ‘Gli Imperdibili’ dalla rivista ‘Bielle’. Proprio lì Paolo aveva lavorato e collaborato per anni. Poi la rivista anarchica ‘A’ su cui Paolo aveva appena pubblicato un articolo bellissimo e a cui ero stato per anni fedele abbonato. Infine – prosegue Dario – l’amore per il cane, per me da un paio d’anni inseparabile compagno di boschi e di tartufi e per lui coinquilino discreto nella baita e nella vita.

Dario ha mandato una mail a Paolo in cui confidava il desiderio di trasformare le parole di uno dei suoi libri in canzone e dopo 2 ore è arrivata la risposta di Paolo: ‘Proviamoci’.

‘Grazie a quella mail – racconta Canossi – è iniziato un meraviglioso rapporto, tanto che a luglio del 2019 siamo andati a suonare al suo festival ‘Il richiamo della foresta’ in Val D’Aosta e poi ci siamo trovati nella sua baita, lui col suo taccuino e io con la chitarra, a scrivere il testo de ‘Il ragazzo selvatico’.

Gli altri libri che compongono la cinquina sono ‘Non ti farò aspettare’ di Nives Meroi, grande alpinista bergamasca, sempre impegnata tra una scalata e l’altra su e giù dal Nepal. Così il testo è stato scritto da Canossi e mandato a Nives per l’approvazione. ‘Ci siamo incontrati di persona a Lecco e dopo l’ascolto del brano – racconta – ci ha fatto i complimenti e ci ha permesso di usare il titolo del libro come titolo della canzone suggellando la coerenza del testo con il suo libro’.

L’ultimo autore con cui I Luf hanno avuto un discreto scambio epistolare è stato Erri de Luca, a cui avevano chiesto di trasformare lo stupendo Il peso della farfalla’ nel testo del quinto brano: ‘Dopo averci scritto che la musica era una ‘ballata d’altri tempi’ – conclude Dario – il brano è stato pubblicato con il titolo ‘La leggerezza della crisalide’.

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