Per la settima giornata del Festival, giovedì 4 maggio, segnaliamo alcuni film.
In Concorso, Shangri-La, Paradise Under Construction di Mirka Duyn e Nina Spiering (Multisala Modena, Sala 3, ore 21.15). I due registi, indagano la leggenda dell’inaccessibile localita himalayana del celebre romanzo Orizzonte perduto (James Hilton, 1933), e dell’omonimo film di Frank Capra del 1937, andando alla scoperta della localita cinese che sostiene di esserne l’ispirazione.
Per la sezione Anteprime, sarà invece la volta di Heights and Depths di Sandor Csoma (Supercinema Vittoria, ore 21), il lungometraggio ungherese in anteprima internazionale ispirato alla storia vera del grande alpinista Zsolt EroHss, disperso nel 2013 sul Kangchenjunga, che era riuscito a salire in vetta malgrado la protesi alla gamba destra, persa tre anni prima in un incidente di montagna. L’intera vicenda e narrata dal punto di vista della moglie Hilda Sterczer, anche lei alpinista, costretta a seguire impotente il destino del marito a migliaia di chilometri di distanza.
Per la sezione Terre Alte, e in programma Heimaland di Dorus Masure e Ischa Clissen (Multisala Modena, Sala 2, ore 21.30), film in cui gli abitanti del villaggio islandese di Ví5k í5 Myrdal raccontano il proprio rapporto mistico con Katla, il vulcano che incombe sulle loro teste e che fa anche la fortuna turistica della zona. Sempre per Terre alte, verra presentato anche Mountains and heaven in betweendi Dmytro Hreshko (Multisala Modena, Sala 2, ore 19.15), secondo film ucraino in selezione dopo Plai. A mountain Path di Eva Dzhyshyashvili, presentato in concorso e in replica oggi (Multisala Modena, Sala 3, ore 14.30). Il documentario di Hreshko segue i paramedici dell’unica ambulanza disponibile in una desolata vallata dei Carpazi, alle prese con la prima ondata di Covid e la diffidenza degli abitanti.
Per la sezione Orizzonti vicini, verrà proiettato Dodici di noi di Federico Scienza e Manuela Boezio (Multisala Modena, Sala 2, ore 17): un attualissimo e illuminante ritratto del territorio a sud del Brennero, dove da sempre si sono scontrate le identità italiana e tedesca, e che oggi vede una sorprendente corposa presenza di immigrati in cerca di integrazione.
Per la sezione Proiezioni speciali, due documentari presentati in collaborazione con Montura:
Ripartire da zero di Marco Busacca con Omar Oprandi e Il sentiero invisibile di Pietro Bagnara (Multisala Modena, Sala 3, ore 16.45). Il primo racconta la sfida della guida alpina Omar Oprandi che, dopo due interventi all’anca, decide di partire da Drena (in Trentino) in bicicletta, raggiungendo poi la cima del Monte Bianco con gli sci d’alpinismo. Il secondo film, invece, racconta di come la frequentazione della montagna possa integrarsi a percorsi di recupero, come quelli contro la tossicodipendenza.
Per la sezione Sestogrado, segnaliamo Esplendor de los días venideros dell’argentino Miguel Zeballos (Multisala Modena, Sala 1, ore 21.15), un affascinante esercizio fra immagine e poesia sullo sfondo dei paesaggi andini.
Infine, per la sezione Destinazione… Etiopia, verrà proiettato Negus (Multisala Modena, Sala 1, ore 18.45), il saggio-performance diretto dal duo artistico italiano Invernomuto, che esplora la convergenza di storia, mito e magia attraverso le complesse e conflittuali eredita dell’ultimo imperatore dell’Etiopia, Haile Selasie, fra Italia, Etiopia e Jamaica.
Programma completo su http://www.trentofestival.it/edizione-2023