Un aiuto per ripartire

Nel 2020 in Trentino erano 17.200 i giovani tra i 15 e i 34 anni che non studiavano e non lavoravano; di questi, ben 11.100 erano ragazze. Il dato, riportato sul sito dell’Agenzia del lavoro e proveniente dall’indagine ISTAT sulle forze lavoro, quantifica un fenomeno sempre più diffuso anche a livello provinciale e riassunto nell’acronimo inglese NEET (Not engaged in Education, Employment or Training, cioè “non attivo in istruzione, lavoro o formazione).

Migliaia di ragazzi e ragazze che non sanno o non riescono a valorizzare le proprie competenze e a definire i loro obiettivi di vita. Per aiutarli a definire una progettualità e a fare un primo passo verso un futuro soddisfacente è stato attivato anche nelle Valli di Fiemme e Fassa il progetto europeo COPE (acronimo inglese che tradotto significa Capacità, Opportunità, Luoghi e Coinvolgimento). In Trentino l’iniziativa è promossa dalla PAT, Dipartimento Salute e Politiche sociali, dall’APSS e da Consolida, mentre la Cooperativa Sociale OLTRE, l’Azienda Sanitaria (Centro Salute Mentale) e il Centro per l’impiego si occupano di promuoverla nelle Valli di Fiemme e Fassa. L’obiettivo è quello di favorire l’autonomia, l’inclusione sociale e lavorativa e il benessere, proponendo un intervento di accompagnamento personalizzato affidato al link worker, cioè una figura di collegamento tra il giovane e la comunità.

Attualmente sono due i link workers nelle Valli di Fiemme e Fassa, Federica Scarian e Corrado Menegatti. È proprio quest’ultimo a spiegare questo progetto pilota attivato per ora soltanto in Italia, dove la percentuale di NEET è nettamente superiore alla media europea (19,8% contro il 10,8%, dati Eurostat 2021), e in Portogallo: “L’iniziativa è rivolta a ragazzi e ragazze tra i 15 e i 34 anni non coinvolti in esperienze scolastiche, formative o lavorative da almeno un mese. Proponiamo un percorso di otto colloqui di un paio d’ore ciascuno per conoscere i bisogni, i desideri, le competenze della persona che per varie ragioni si trova a vivere un momento di stop. Vogliamo aiutarla a riattivare le proprie progettualità, valorizzando risorse e capacità”.

È difficile definire quanti sono i NEET in Fiemme e Fassa perché spesso questi giovani non sono in contatto con servizi sociali, centri per l’impiego e Azienda sanitaria. “Provengono da percorsi e storie molto eterogenee, per questo per ognuno di loro va pensato un percorso individuale e personalizzato – spiega Menegatti -. C’è chi ha alle spalle un percorso scolastico interrotto precocemente e cerca di ripartire; chi deve fare i conti con fragilità personali, familiari e sociali; chi ha già degli obiettivi ma non sa come iniziare a concretizzarli; chi ha un’alta formazione ma non riesce a trasformarla in occupazione; chi ha difficoltà a riaffacciarsi sul mondo del lavoro dopo essere diventato genitore; chi vorrebbe lasciare un impego stagionale per qualcosa di più costante…”, illustra Menegatti.

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Insomma, ci sono tantissime storie, tutte molto diverse tra loro, dietro l’acronimo NEET, che va ben oltre la situazione estrema dei cosiddetti Hikikomori, cioè coloro che si chiudono in casa, senza più nessun contatto con il mondo esterno, a volte nemmeno con i propri genitori. Situazioni di isolamento di questo tipo esistono anche in Trentino, ma il progetto COPE vuole intercettare tutti i giovani che, per un motivo o per l’altro, sono rimasti fuori dai percorsi scolastici e lavorativi, anche per breve tempo, così da prevenire ricadute sociali e psicologiche che potrebbero rivelarsi molto pesanti.

Il primo contatto con i referenti del progetto può essere attivato dal giovane stesso, ma anche da un familiare o un amico, così come dalle istituzioni. “Dopo un primo colloquio conoscitivo – spiega il link worker – cerchiamo di aiutare il ragazzo o la ragazza a stabilire delle priorità, a definire una strategia, a selezionare le informazioni disponibili (a volte l’eccesso di possibilità può paralizzare), a studiare un eventuale piano B. Puntiamo a valorizzare le risorse già presenti nel giovane e a dare voce a quelle ancora inespresse per definire un percorso che regali obiettivi perseguibili e soddisfazioni”. In altre parole, il progetto COPE aiuta i NEET a fare il primo passo, quello che a volte è il più difficile da fare, verso il futuro.

Monica Gabrielli

Per informazioni: E-mail: cope.trentino@provincia.tn.it – Telefono: 335 8276692 (in caso di mancata risposta, si verrà ricontattati al più presto) – Facebook e Twitter: @COPEprojectEU

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