Abbiamo deciso di riproporre alcuni articoli del periodico l’Avisio. Si tratta di “pezzi” che ci raccontano come eravamo. Gli articoli sono antecedenti rispetto ai giornali digitali scaricabili gratuitamente dall’archivio contenuto ne L’AvisioBlog. Oggi vi proponiamo un incontro con gli scialpinisti Carlo Battel e Martin Riz, pubblicato nel 2004. Buona lettura.
Resistenza, potenza, velocità. Qualità che, unite alla capacità di interpretare istintivamente i percorsi immersi nella natura, contraddistinguono Carlo Battel e Martin Riz, fuori classe dello sci alpinismo. Due ragazzi nati a Campitello e entrati, da qualche tempo, nel gruppo dei trenta migliori atleti che costituiscono la nazionale italiana di sci alpinismo”.
Due giovani fuori dal comune che, nonostante siano maestri di sci alpino (Carlo anche di snowboard), non si sono lasciati sedurre dalle discipline sciistiche più veloci e spettacolari che tanto piacciono ai loro coetanei. Carlo e Martin apprezzano i valori della montagna meno commercializzata. Amano l’impegno, la fatica e l’entrare in simbiosi con la natura per interpretare al meglio una salita e scivolare rapidi tra i boschi in discesa. Ma, soprattutto, adorano mettersi in gioco in uno degli sport più difficili da praticare ma che esercita anche un fascino irresistibile: il privilegio di percorre tracciati proibitivi di straordinaria bellezza.
Per la passione dello sci alpinismo i due fassani rinunciano spesso a uscire la sera con gli amici. Al primo posto ci sono gli allenamenti. Ma per loro non è un sacrificio, perché sono bravi e lo stanno dimostrando raccogliendo risultati importanti. Carlo e Martin quest’anno hanno anche gareggiato insieme. Si sono classificati terzi al campionato italiano a coppie e secondi alla staffetta a squadre, assieme ai valtellinesi Graziano Buscacci e Guido Giacomelli.
Nelle gare di coppa del mondo hanno gareggiato con altri compagni o individualmente. I loro percorsi d’atleta, per ora, sono differenti. Carlo pratica lo sci alpinismo da tempo ed è esperto, Martin ha fatto quest’anno le prime esperienze rilevanti. Ma speriamo, un giorno, di vederli insieme sul podio delle gare più importanti di coppa dei mondo.
CARLO BATTEL
Ha trentuno anni, è un ragazzo estroverso che racconta, con l’umiltà del campione maturo e consapevole dei suoi mezzi, le tante vittorie. Pratica lo sci alpinismo da dieci anni, ma solo da uno è diventato professionista. Grazie all’associazione “Bognda nia”, infatti, ha trovato uno sponsor.
Fino all’anno passato si allenava nel tempo libero, dopo aver concluso la quotidiana attività di maestro di sci. Ma, finalmente, dallo scorso autunno niente più allenamenti al buio e niente più mal di schiena. Battel, negli ultimi mesi, ha dosato le energie esercitando il suo corpo senza forzare troppo muscoli e articolazioni. Si è allenato di giorno, scegliendo le ore migliori, privilegiando i tracciati fuori pista e godendo della luce del sole e di panorami mozzafiato. Un allenamento al giorno, a volte due, con una salita di un’ora circa e poi una bella discesa.
E, così, soddisfazioni e risultati non sono mancati. I più importanti una medaglia d’argento ai mondiali di Spagna, in Val d’Aran sui Pirenei catalani, e un quinto posto alla Pierra Menta, in Savoia (Francia), in coppia con l’atleta valdostano Jean Pellissier. Carlo è fiero della sua prestazione alla Pierra Menta, considerata dagli sci alpinisti la gara delle gare, una competizione difficile da gestire perché si svolge in quattro tappe e si affrontano sedici salite e sedici discese per un totale di diecimila metri di dislivello. Una gara durissima che Carlo, comunque, non vede l’ora di riaffrontare per migliorare la prestazione sua e del compagno.
Con Jean Pellissier Carlo si trova davvero bene. Tra i due atleti è nato un ottimo feeling che consente loro di gareggiare con tanta grinta. Carlo, però, confessa di preferire le competizioni individuali. La responsabilità della gara è tutta sulle sue spalle e deve gestire al meglio le sue potenzialità.
Da quando è diventato professionista, poi, pretende qualcosa in più da se stesso. Rispetto al passato le aspettative, ora, sono maggiori. Battel si augura che la sponsorizzazione ci sia anche il prossimo anno, ma se non dovesse avere l’appoggio dello sponsor si allenerà con tanto impegno come ha sempre fatto.
Carlo non teme la fatica, anzi. Lo sci alpinismo gli piace proprio per le componenti di sacrificio e umiltà che lo contraddistinguono. “In salita spesso bisogna stringere i denti – racconta Carlo -. E, in discesa, è necessario essere sempre molto concentrati. Non c’è nulla di costruito come nello slalom. I percorsi sono tra i boschi e la neve non è mai battuta, la trovi così come te la dà la natura, perciò devi sciare d’istinto. Lo sci alpinismo è uno sport che amo e che spero di praticare ancora a lungo vincendo gare prestigiose”.
MARTIN RIZ
Ha ventitré anni e i suoi occhi brillano della spavalderia tipica dell’età. Le ore trascorse, negli ultimi mesi, sui campi da sci a insegnare spazzaneve, super parallelo e serpentina gli hanno lasciato sul volto una bella abbronzatura.
Lo sci per Martin non è solo lavoro, ma divertimento puro. Dopo aver abbandonato le gare di sci alpino per dedicarsi alla scuola per carpentiere (attività che adesso svolge nei mesi estivi) ed essere diventato maestro di sci, ha intrapreso, con un po’ di spensieratezza, la carriera di sci alpinista. Le sue prime gare risalgono al 1998, ma solo da poco ha iniziato a fare sul serio, dimostrando grande talento.
Quest’anno, infatti, oltre ai risultati ottenuti in coppia con Battel, si è classificato sesto alla gara di apertura di coppa del mondo e ottavo alla Vertical Race dei mondiali spagnoli. Piazzamenti di tutto rispetto per un giovane che concentra gran parte della sua preparazione atletica in autunno e, durante la stagione delle gare, sfrutta alcune competizioni come allenamenti.
Per ora, Martin sta ancora conoscendo il suo corpo. Sta valutando dove lo possono portare i suoi muscoli e soprattutto la forza di volontà, che contraddistingue sempre i grandi campioni. Nello sci alpinismo i risultati si ottengono gradualmente addestrando corpo e mente con tanta buona volontà.
“Per me lo sci alpinismo è, per prima cosa, un divertimento – racconta Martin -. Salire sulla neve con le pelli è il modo migliore per liberare la mente dai pensieri della giornata. Finora, il mio obiettivo è stato fare qualcosa che mi piacesse davvero senza inseguire per forza i risultati. In questo modo ho avuto diverse soddisfazioni. Sono entrato a far parte della categoria senior degli sci alpinisti e della nazionale italiana. Sono soddisfatto di come sono andate le gare di questa stagione e spero di poter migliorare il prossimo anno. In questo sport bisogna imparare a non mollare nei momenti in cui il fisico fa veramente fatica. Ma soprattutto imparare a ‘sentire’ il proprio corpo in allenamento se si vuole vincere in gara”.
Elisa Salvi