“Vaia, la lunga notte”, oggi al Trento Film Festival

La notte tra il 29 e il 30 ottobre 2018 violente raffiche di vento e piogge incessanti hanno causato la distruzione di oltre 42.000 ettari di foreste alpine nell’Italia nord orientale. Definita come la peggior catastrofe forestale del nostro paese, la tempesta Vaia ha cambiato per sempre il volto di quei boschi. Proprio i volti sono gli attori protagonisti del documentario “Vaia, la lunga notte”, 18 minuti di testimonianze raccolte dal fotografo romano Stefano Amadio nel suo viaggio dal Veneto all’Alto Adige alla scoperta di “Vaia”, dei cambiamenti prodotti da quella notte di fine ottobre 2018, che presenta oggi, martedì 3 maggio alle ore 16.30 al Cinema Modena di Trento all’interno della sezione “Orizzonti vicini” del Trento Film Festival, con replica il giorno successivo. Cambiamenti del paesaggio, materiali, ma anche delle persone. Quelle persone che ha intervistato in val di Fiemme, raccogliendo il senso di uno sgomento comune.

Amadio non ha raccontato ciò che è accaduto al territorio, ma soprattutto ciò che è accaduto alle persone. Una narrazione di quella tremenda notte che viene scalzata, per dar spazio a ciò che da essa può ripartire.

Amadio è l’autore delle fotografie della mostra, chiusa da poco, presso il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme che verteva anch’essa su due binari: paesaggio e uomo. Il percorso espositivo, curato da Roberta Levi al primo piano del Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, si apriva infatti una serie di interviste. Sono voci di uomini e donne della Valle di Fiemme che improvvisamente da un ambiente famigliare si sono ritrovati in un luogo che a stenti riconoscevano.

Sono le stesse voci del film in cui, oltre al dolore si percepisce, anche un sentimento positivo, come se vedessero nella natura una sorta di seconda occasione per poter fare meglio e diversamente.

 

Facebook
Twitter
WhatsApp
Email

Lascia un commento