Ti trovi in una situazione di conflitto (con i vicini, con gli amici, con la tua famiglia…) da cui non sai come uscire? Vorresti raccontare come ti senti e cercare di risolvere la situazione attraverso il dialogo e l’incontro? Da ora è possibile farlo anche sul territorio del Comun General de Fascia dove è stato attivato il progetto del Centro di Giustizia Riparativa della Regione Trentino-Alto Adige dal titolo “Giustizia riparativa nelle comunità: dalle riflessioni all’azione sul territorio“. Si tratta di un progetto ideato e realizzato dal Centro di Giustizia Riparativa della Regione Trentino Alto Adige in collaborazione con gli Uffici locali di Esecuzione Penale Esterna e di Servizio Sociale per i minorenni, finanziato dalla Cassa delle Ammende.
Il progetto, in corso di realizzazione sui territori della Comunità della Vallagarina e della Valsugana in Trentino e nelle Comunità Comprensoriali del Burgraviato e della Valle Isarco in Alto Adige, si avvierà anche nella Comunità della Val di Fassa, grazie alla collaborazione del Comun General de Fascia, della Scuola e di altre realtà del privato sociale.
La prima azione concreta prevista è l’apertura di uno sportello di mediazione dei conflitti sociali: ad ogni atto che provoca in altri sofferenza e dolore, può fare da contrappunto un luogo in cui tale dolore può essere narrato ed ascoltato per poter iniziare a ri-conoscersi nuovamente.
Il contenuto degli incontri è confidenziale e il servizio è gratuito.
Lo sportello funziona su appuntamento chiamando il numero 351 2024593 oppure scrivendo una mail all’indirizzo sportellogr@gmail.com.
La Giustizia Riparativa è una Giustizia che tende a ricomporre il tessuto sociale delle relazioni. E’ caratterizzata dal prefisso “ri”, riconoscere, riparare, ricostruire, ristabilire, riconciliare, ricominciare; guarda in avanti e allude alla possibilità di una riparazione generativa, senza cancellare nulla, anzi ricordando tutto, ma secondo una nuova prospettiva per la singola esistenza individuale e per l’intera comunità.
la Giustizia Riparativa mette al centro la persona che ha subìto le conseguenze di un reato (soggetto tradizionalmente emarginato dalla vita processuale), i suoi bisogni e la sua narrazione, permettendole di partecipare volontariamente ed attivamente ad un percorso insieme a chi ha commesso tale illecito, in modo che questi possa responsabilizzarsi rispetto a quanto accaduto e possa riparare nei confronti della vittima, ma anche del contesto comunitario dove il tutto è accaduto.
Attraverso l’incontro si possano liberare energie, si aprono varchi; le ferite, provocate dal reato, si possono trasformare in feritoie che consentono di vedere e riconsiderare quello che è successo con uno sguardo differente, alleggerito, rigenerato e che riacquista dignità di esistere.