Cosa faccio oggi?: una riflessione su Stava e Borsellino

Abbiamo già parlato del coro dei minatori e della presentazione del libro “Paesaggi minerari del Trentino”. Sono due dei numerosi appuntamenti previsti quest’anno per ricordare i 35+2 anni della catastrofe della val di Stava. Sono seguiti il concerto del 17 in Sala bavarese e ieri, lunedì, l’assemblea dell’Associazione culturale “19 luglio val di Stava” e la Via crucis serale con arrivo alla chiesetta della “Palanca”.

Oggi è l’anniversario, i 35+2 anni (questi ultimi non celebrati per via della pandemia) che ci separano da quel 19 luglio del 1985, quando, poco dopo mezzogiorno, una colata di fango si riversò sulla valle uccidendo 268 persone.

E oggi alle 18.30 sarà celebrata la S.Messa di suffragio in memoria delle vittime nel cimitero presso la chiesa di San Leonardo a Tesero. Il rito religioso sarà seguito, alle ore 19.45 circa dalla deposizione di un mazzo di fiori al monumento dono delle Popolazioni del Vajont antistante la chiesetta della Palanca di Stava per iniziativa degli Alpini delle Sezioni ANA di Tesero e Longarone.
Presso il Centro Stava 1985 infine verrà riservato un momento per dare evidenza al recupero del “Sentiero Stava 1985” sul monte Prestavél, danneggiato dalla tempesta del 2018 e ora rinnovato nel tracciato ed in alcuni dei punti informativi. E a ottobre il convegno “Stava 35+2” già previsto per il 35° anniversario per parlare della necessità di garantire la sicurezza delle discariche minerarie.

Ma il 19 luglio è anche l’anniversario della morte di Paolo Borsellino, il magistrato italianovittima di Cosa nostra nella strage di via D’Amelio assieme ai cinque agenti della sua scorta: Agostino CatalanoEmanuela LoiVincenzo Li MuliWalter Eddie Cosina e Claudio Traina.

La rubrica Cosa faccio oggi la dedichiamo a questi due anniversari: Stava e via D’Amelio, due stragi dal profondo Nord, qui nella nostra valle, al profondo Sud.

Per Stava una giornata di riflessione su quel che è stato perché non accada mai più, come si suole dire. Ma per evitare che rimanga un luogo comune o una frase fatta, sappiamo che c’è bisogno di fatti, di attenzioni: alla sicurezza (quanti morti sul lavoro!) all’ambiente (quanti disastri ancora piccoli e grandi!).

Per Paolo Borsellino il ricordo di un Uomo, prima di magistrato, che assieme ai colleghi ed amici Rocco ChinniciAntonino Caponnetto e Giovanni Falcone, è considerato una delle personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale.

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